Dopo l'apertura del premier sul tema della riforma pensioni 2015, è stata depositata al Senato un disegno di legge delega a firma Sacconi, Presidente della Commissione Lavoro di Palazzo Madama, che il governo Renzi dovrà valutare nei prossimi tempi. Tre sono gli elementi centrale e soprattutto una la polemica suscitata. In primo luogo, si intende introdurre un sistema di flessibilità basato sulla cosiddetta Quota 97; in secondo luogo si regolamenta l'accesso alla previdenza per le lavoratrici madri; infine si introdurrebbe il sistema del part-time per coloro che si trovano ad assistere familiari con disabilità.

La polemica riguarda soprattutto la categoria dei precoci: perché dover attendere di compiere 62 anni per ottenere l'assegno previdenziale? Il ddl Sacconi è molto differente su questo punto rispetto al ddl Damiano: con quest'ultima proposta si concedeva la pensione anche soltanto con 41 anni di contributi al di là del requisito anagrafico.

Sacconi-Damiano e la Quota 97: news riforma pensioni 2015 del governo Renzi al 30-05

Il ddl Sacconi di riforma Pensioni 2015, allo studio del governo Renzi, prevede una sorta di Quota 97, ma differente da quella proposta da Cesare Damiano. L'idea sarebbe quella di introdurre un sistema di flessibilità a partire dal raggiungimento dei requisiti di 35 anni di contributi e di 62 anni d'età: la decurtazione sarebbe, in quel caso dell'8% sull'assegno previdenziale calcolato a partire dall'importo massimo conseguibile con il pieno rispetto dei requisiti.

Al raggiungimento dei 66 anni di età, la penalizzazione non sussisterebbe più. La proposta assomiglia molto a quella depositata da Cesare Damiano in Commissione Lavoro alla Camera, la differenza sostanziale riguarda i precoci: con il ddl Sacconi, il requisito dei 62 anni di età rappresenta il minimo per poter accedere al trattamento, per cui un lavoratore che ha iniziato a 15 anni, dovrebbe versare 47 anni di contributi per poter andare in pensione.

La proposta Damiano, invece, prevedeva come requisito minimo anche soltanto i 41 anni di contributi.

Part-time e lavoratrici madri: proposte di riforma pensioni 2015 per il governo Renzi al 30-05

Gli altri due punti centrali nella proposta Sacconi di riforma pensioni 2015 riguardano i benefici per le lavoratrici madri e per coloro che si trovano ad assistere familiari con disabilità.

Allo studio del governo Renzi vi sono infatti le seguenti procedure: la valutazione doppia dei periodi di astensione dal lavoro connessi alla maternità e al cosiddetto puerperio, in maniera tale da permettere un più rapido raggiungimento dei requisiti di anzianità anagrafica. Si tratterebbe di una soluzione per le lavoratrici madri e un netto miglioramento delle condizioni rispetto alla legge Fornero. C'è poi, per i lavoratori impegnati in attività di cura per parenti disabili, la possibilità di ricorrere a forme contrattuali part-time in vista del raggiungimento del requisito anagrafico.

È tutto con le ultime news al 30 maggio sulla riforma pensioni 2015 del governo Renzi. Per ricevere aggiornamenti sulla materia previdenziale, il nostro consiglio è di cliccare su "Segui" in alto poco al di sopra del titolo dell'articolo.