Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera ed uno dei maggiori esponenti del Partito Democratico, ha evidenziato di 'condividere quanto detto da Roberto Speranza relativamente al tema della povertà. E' certamente un argomento prioritario che deve essere affrontato con la massima urgenza allo scopo di ridare quella giustizia sociale all'Italia, un paese smarrito e in forte difficoltà'. Queste parole di Damiano sono state pronunciate intervenendo sulla situazione relativa alle Pensioni minime e sugli esodati, argomenti che dovranno essere affrontati in seno alla riforma del sistema previdenziale che sarà discussa nei prossimi mesi.

Tra le varie ipotesi sulla riforma delle pensioni c'è quella del 'reddito minimo'

Tra le varie ipotesi, di cui si è parlato in questi ultimi giorni, c'è quella del 'reddito minimo'. Secondo Damiano, 'questa idea non è la soluzione idonea per tutte le situazioni dato che ci troviamo di fronte a categorie sociali non omogenee e che, quindi, hanno bisogno di interventi adeguati specifici.. Esistono delle situazioni di disagio molto preoccupanti: genitori senza lavoro e figli che non studiano e neanche lavorano. Probabilmente, solo in questi casi, è giusto un contributo economico finanziato dalla fiscalità generale'.

Damiano: 'Esiste una situazione difficile relativa agli incapienti'

Damiano, secondo quanto riportato dal sito internet pensioniblog.it, ha continuato evidenziando che 'esiste una situazione molto difficile relativa agli incapienti, cioè quelle persone che hanno un reddito molto basso. Questa categoria è composta da circa 5.800.000 di pensionati che hanno assegni pensionistici non superiori a 600 euro mensili. A questi soggetti deve essere rivalutata la pensione'.

Damiano: 'I nuovi poveri sono quei lavoratori che hanno perso il lavoro intorno ai 60 anni e che sono costretti ad aspettare il raggiungimento della pensione'

Il presidente della commissione Lavoro ha concluso il suo intervento definendo 'nuovi poveri, quei lavoratori che, a causa della riforma Fornero, hanno perso il lavoro intorno ai 60 anni e che sono costretti ad aspettare almeno altri 5 o 6 anni prima di poter accedere alla pensione. Terminati i risparmi di una vita e il Tfr, entrano in una situazione di disagio. A queste persone va data assistenza'.