In queste ore Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia, è intervenuto in Commissione Bilancio e Lavoro sia alla Camera che al Senato, al fine di riferire sulla questione relativa al decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri, lunedì scorso. Il testo del provvedimento arriverà nella giornata di oggi al Quirinale per la firma del Presidente della Repubblica.
Il ministro Padoan ha evidenziato lo schema del decreto approvato lunedì scorso dal Governo
Il ministro Padoan, così come ha evidenziato il premier Renzi nella conferenza stampa di lunedì, ha specificato lo schema del decreto; da una parte, il rimborso per i pensionati relativo al triennio 2012-2014 e i primi mesi del 2015, dall'altra una rivalutazione degli assegni pensionistici a partire dal 2016.
Questo significa che, il prossimo primo agosto, i pensionati interessati riceveranno 500 euro di una-tantum corrispondente al rimborso previsto mentre, a partire da gennaio 2016, il beneficio degli aumenti sulle Pensioni diventerà permanente. Quindi, gli assegni, grazie alla sentenza della Consulta, dal prossimo anno, saranno leggermente più alti.
Vediamo quali sono i numeri relativi al rimborso una-tantum del primo agosto 2015
Entriamo nel dettaglio del decreto esplicitando i numeri relativi al rimborso una-tantum previsto. I titolari di assegni pensionistici compresi tra 1.500 e 2.000 euro avranno un rimborso corrispondente al 40 percento lordo rispetto a quanto spetterebbe in condizioni normali, quelli compresi tra 2.000 e 2.500 euro riceveranno un rimborso corrispondente al 20 percento mentre a quelli superiori ai 2.500 euro spetterà il 10 percento.
L'esborso per le casse dello Stato sarà di 2,2 miliardi di euro
Relativamente all'indicizzazione degli assegni a partire dal prossimo anno, i trattamenti pensionistici, secondo quanto riportato dal sito internet pensionioggi.it, avranno un incremento del 50 percento rispetto a quanto stabilito per i rimborsi delle mensilità riferite al 2012 e 2013.
Calcoli piuttosto complessi che porteranno, secondo quanto riferito dal ministro dell'Economia Padoan, ad 'un esborso per le casse dello Stato di 2,2 miliardi di euro, invece dei 18 miliardi circa previsti nel caso di applicazione integrale della normativa in vigore prima della sentenza della Corte Costituzionale. Oneri, quest'ultimi, che sarebbero stati insostenibili per lo Stato italiano'.