"Torna in campo" l'ex premier Mario Monti per difendere la riforma Pensioni Fornero dopo la sentenza emessa nei giorni scorsi dai giudici della Corte Costituzionale che hanno dichiarato illegittimo il blocco dei trattamenti previdenziali al costo della vita per gli assegni superiori a tre volte il minimo stabilito dall'Istituto nazionale per la previdenza sociale. Intanto, secondo quanto riportato oggi dal quotidiano La Repubblica, la decisione della Consulta rischierebbe di provocare un "buco" nei conti pubblici non di 5 miliardi come si era detto inizialmente ma di ben 10 miliardi.

Riforma pensioni Fornero, l'ex premier Monti: manovra necessaria, evitato blocco assegni

"Rispetto la sentenza della Corte - ha detto il senatore a vita in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano La Stampa - ma sono perplesso. Se non avessimo preso le misure necessarie - ha aggiunto l'ex presidente del Consiglio - sarebbe intervenuto il default oppure - ha spiegato - sarebbe arrivata la Troika". Monti, dunque, ribadisce che se non si fosse realizzata la riforma Fornero sulle pensioni a salvaguardia della finanza pubblica a "imporre" una manovra di lacrime e sangue sul sistema previdenziale sarebbero state comunque la Commissione UE, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale.

Previdenza e conti pubblici, senza la legge Fornero l'Italia rischiava default come la Grecia

Come si ricorderà, la riforma pensioni predisposta nel 2011 dall'allora ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero, ebbe il sostegno parlamentare della maggioranza della larghe intese che sosteneva il Governo Monti e una "timida" opposizione da parte dei sindacati che invece oggi sembrano più determinati a sollecitare al Governo Renzi la revisione del sistema previdenziale: diverse in queste mesi le manifestazioni sindacali, tra cui anche lo sciopero generale promosso lo scorso dicembre dalla Cgil di Susanna Camusso e dalla Uil di Carmelo Barbagallo che insistono su nuove modalità più flessibili di uscita dal lavoro verso la pensione anticipata a partire dai 62 anni con particolari tutele per i lavoratori impegnati in attività usuranti.

Ma la legge Fornero fu varata in un contesto economico difficile per l'Italia che rischiava il crack finanziario. "Il nostro primo dovere - ha ribadito oggi il senatore Monti - era evitare il default. In quel caso, come oggi in Grecia - ha evidenziato - sarebbero state a rischio le pensioni".