In Commissione Lavoro alla Camera si continua a discutere su come rendere flessibile il sistema pensionistico italiano. I disegni di legge presentati dai vari partiti sono, ora, al vaglio del Parlamento per cercare di trovare una soluzione che possa accontentare tutti, secondo quanto evidenziato sul sito internet corriere.it. Il premier Matteo Renzi ha, più volte, criticato la legge Fornero, attualmente in vigore, per la sua eccessiva rigidità. Così, tra circa 15 giorni, inizieranno i lavori parlamentari con le audizioni di Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, e del Presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps), Tito Boeri.

Damiano propone l'uscita anticipata dal lavoro con un'età di 62 anni e 35 anni di versamenti contributivi

Nutre qualche dubbio Maurizio Sacconi di Alleanza Popolare evidenziando che 'a questo punto il governo Renzi prenderà l'iniziativa con la Legge di Stabilità 2016 indicando quale sarà la copertura finanziaria'.

Non si lascia attendere la risposta di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera: 'Il governo dovrebbe tener conto dei lavori sin qui svolti dal Parlamento. La nostra proposta, come Partito Democratico, è quella di dare la possibilità ai lavoratori di lasciare il lavoro a 62 anni con 35 anni di contribuzione con una penalità dell'8 percento'.

Altra proposta di Cesare Damiano, la cosiddetta 'Quota 100', somma tra età anagrafica e anni di contribuzione

Lo stesso Damiano ha messo in risalto un'altra proposta, la cosiddetta 'Quota 100' con un'età minima per la pensione di 62 anni e 38 anni di anzianità contributiva. Anche la Lega Nord è favorevole alla Quota 100, quale somma tra età anagrafica, in questo caso 58 anni, e anni di contributi, 42 anni.

La Lega si è fatta promotrice di un'altra ipotesi di riforma denominata 'Opzione Donna' con una pensione anticipata a 57 anni e 3 mesi e un versamento di 35 anni; l'assegno pensionistico percepito, applicando questa norma, sarà conteggiato con il metodo contributivo. Questa formula, in realtà, piace a molti. Infatti, qualcuno propone di estenderla anche agli altri lavoratori, in considerazione del fatto che si prevede una decurtazione fino ad un terzo dell'assegno.