C'era molta attesa per l'incontro, previsto per questa mattina nella sede del Partito Democratico, tra le rappresentanze sindacali e quelle parlamentari per discutere sulle modifiche e sui miglioramenti che si potrebbero apportare al ddl La Buona Scuola, in discussione in questi giorni, alla Commissione Cultura Camera e Senato. Presenti al colloquio il vicepresidente del PD, Lorenzo Guerini, la deputata Simona Malpezzi insieme alla responsabile nazionale Scuola, Francesca Puglisi, oltre al presidente Matteo Orfini. Dall'altra parte, le rappresentanze dei sindacati, delle associazioni dei genitori e degli Studenti.
Ddl scuola, sindacati ottimisti su criteri adoperati per le 100.000 assunzioni
Al termine della discussione, Lorenzo Guerini ha espresso tutta la propria soddisfazione per i passi avanti che si stanno facendo, da entrambe le parti, per arrivare a delle modifiche che possano piacere sia al governo che al mondo della scuola. Dello stesso parere anche il segretario dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi che ha parlato di aperture possibili sul ddl anche se bisognerà vedere se, quanto concordato, potrà realmente arrivare alla sua realizzazione.
Uno dei punti più contrastati riguarda proprio quello legato alle assunzioni che verranno deliberate il prossimo mese di settembre e i criteri che verranno usati per le immissioni al ruolo. I sindacati avrebbero chiesto un ampliamento della platea attraverso una pianificazione pluriennale che non escluda nessuna tipologia di precariato. Nigi ha ribadito quanto non sia ingiusto tagliar fuori per sempre dei docenti che, in fin dei conti, hanno ugualmente diritto ad ottenere la propria cattedra. Il rappresentante Snals-Confsal ha espresso il proprio ottimismo sulla possibilità di approvazione di emendamenti che siano diretti a sistemare una più amplia platea di precari.
Assunzione diretta: no alla corruzione nella scuola
Capitolo assunzione diretta. I sindacati hanno ribadito il proprio no, perchè il principio è quello di impedire che la corruzione, piaga così comune in altri campi, possa influenzare anche il mondo della scuola. La questione è che ora si assume scegliendo un docente in base al punteggio, non in base al suo nome: se si 'conosce troppo' questo nome, non lo si dovrebbe scegliere. Il governo avrebbe dato delle rassicurazioni circa una revisione ed una modifica di questo punto: il timore, però, che le raccomandazioni e i favoritismi finiscano inevitabilmente per diventare una conseguenza indiretta della normativa che riguarderà la riforma renziana.
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