Lo sciopero della Scuola di ieri, martedì 5 maggio, passerà alla storia come una delle più importanti manifestazioni di protesta che la scuola pubblica abbia mai organizzato. L'adesione record avrebbe suggerito al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di valutare la possibilità di apportare delle modifiche al ddl in discussione in questi giorni alla Commissione Cultura della Camera. Per tale ragione, questa mattina è avvenuto un confronto a cui hanno partecipato il ministro dell'Istruzione, Onorevole Stefania Giannini e il Ministro delle Riforme Istituzionali, Maria Elena Boschi, oltre ai parlamentari del Partito Democratico che stanno seguendo da vicino l'iter del testo di legge sulla 'Buona Scuola'. Il ministro Giannini, al termine dell'incontro, ha sottolineato come il dialogo con il mondo della scuola debba considerarsi aperto: da parte del governo c'è la volontà di migliorare il ddl, anche se le linee guida rimangono quelle risapute. Il numero uno del Miur ha sottolineato come la riforma della Buona Scuola, 'va capita a fondo e apprezzata'. 

Incontro sindacati-PD per discutere proposte

Che cosa succederà nelle prossime ore? Intanto per domani è previsto un ulteriore incontro con i sindacati nella sede del Partito Democratico: come rappresentanza del PD, interverranno il presidente Matteo Orfini, il vicesegretario Lorenzo Guerini oltre alle parlamentari Simona Malpezzi e Francesca Puglisi. Bisogna fare in fretta, avrebbe confidato Matteo Renzi, in quanto l'obiettivo è quello di arrivare all'approvazione definitiva della legge entro i primi giorni del mese di giugno.

Renzi ai docenti: 'Sì al dialogo ma autonomia scolastica non si tocca'

Il Presidente del Consiglio sarebbe disposto ad aprire un dialogo, anche se le porte rimarranno chiuse a qualsiasi discussione in merito al principio dell'autonomia e alla possibilità per i presidi di scegliersi la propria squadra di docenti: su questi capisaldi della Buona Scuola, Renzi non ha intenzione di fare passi indietro. Le variazioni dovrebbero riguardare il Piano dell'offerta formativa triennale che dovrà essere sottoposto preventivamente dal Consiglio d'Istituto (tramite votazione) e la procedura che verrà seguita per l'assunzione dei docenti precari. Renzi assicura che non è stata presa ancora alcuna decisione definitiva in merito al criterio che verrà applicato: anche qui, però, i dubbi dovranno essere sciolti in fretta.