A poche ore dal tanto 'temuto' sciopero della scuola, il presidente del Consiglio si è presentato alla Festa nazionale organizzata a Bologna dal Partito Democratico e, inevitabilmente, il suo intervento ha riguardato il tema del ddl la Buona Scuola, all'esame, in questi giorni, della Commissione Cultura alla Camera. Matteo Renzi ha dedicato all'argomento gran parte del suo discorso e non sono mancati attimi di tensione e forti contestazioni: nelle zone limitrofe del parco della Montagnola, infatti, sono avvenuti diversi tafferugli tra le Forse dell'Ordine e rappresentanti dei Centri Sociali e sono da registrare alcuni feriti. 

'Non mi spaventano tre fischi, andiamo avanti'

Il presidente del Consiglio ha voluto ribadire, ancora una volta, la ferma intenzione del governo a non mollare, perchè il compito da portare a termine è quello di cambiare l'Italia. A proposito dei fischi che hanno accompagnato alcune dichiarazioni del premier, il segretario del Partito Democratico ha affermato che non saranno certamente tre fischi a spaventarlo e che è pienamente consapevole del fatto che, sulla riforma della scuola, ci sono persone che contestano le sue idee. 
Renzi si è dichiarato disponibile ad incontrare tutti coloro che non sono d'accordo con lui per discutere della 'Buona Scuola' ma che non ha nessuna intenzione di fermarsi. Un fischio non potrà bloccare la sua voglia di rinnovamento della scuola italiana che ha soprattutto bisogno, secondo Renzi, di maggiori risorse finanziarie. 

Ddl la Buona Scuola non è un 'prendere o lasciare'

Gli animi si sono scaldati ancora di più e soprattutto quando il Presidente del Consiglio ha dichiarato che la Riforma della Buona Scuola non è un 'prendere o lasciare', riferendosi chiaramente alle polemiche di questi giorni sulla ventilata 'minaccia' di annullamento del piano assunzioni previsto per il prossimo mese di settembre. 
Renzi ha, comunque, voluto precisare che non ha nessuna intenzione di lasciare la scuola in mano a chi è capace soltanto di urlare, perchè la scuola appartiene soprattutto alle famiglie. Infine, il premier ha voluto rassicurare in merito alle presunte spaccature in seno al Partito Democratico, dichiarando che il suo partito è una comunità dove qualche volta si litiga un po' per poi finire, comunque, ad andare avanti lo stesso in unità.