Vi abbiamo parlato, nel nostro precedente articolo odierno, delle novità che riguardano i presidi e la chiamata diretta dei docenti, secondo le modifiche al testo di legge della riforma La Buona Scuola apportate dagli emendamenti presentati. Qui di seguito, invece, andremo ad analizzare quelle che sono le novità riguardanti le assunzioni, un altro capitolo oggetto di forte critica da parte dei docenti, soprattutto per i criteri che il governo intende adottare per il 'mega piano' di oltre 100.000 immissioni in ruolo previsto per il prossimo mese di settembre. Vediamo che cosa cambierà, secondo tali modifiche.

Assunzione idonei non vincitori 2012: sì, ma dal 2016 

Ricorderete, senz'altro, il 'polverone' sollevato dalla decisione contenuta nel testo originale della Buona Scuola di escludere dalle assunzioni gli idonei non vincitori dell'ultimo concorso del 2012. Ebbene, in proposito, c'è da registrare il dietrofront (parziale) del governo che ha deciso, invece, di assumere tutti questi docenti: l'unica nota storta, se vogliamo, è rappresentata dal fatto che questi insegnanti saranno costretti ad aspettare un altro anno, visto che se ne parlerà solo a partire dal mese di settembre del prossimo anno, quindi nel 2016. Brutta notizia, invece, per molti docenti precari della scuola primaria che, inevitabilmente, resteranno fuori dalle assunzioni del 2015: per quale motivo? Tutto questo è dovuto al fatto che lo svuotamento delle liste provinciali verrà gestito come veniva fatto una volta: il ministero provvederà all'assegnazione di metà dei posti ai vincitori di concorso e dell'altra metà a tutti quei docenti presenti nelle GaE.

Concorso 2016 e sgravi anche alle scuole superiori paritarie 

Il concorso del 2016, il cui bando verrà emesso entro il primo ottobre prossimo e che, salvo modifiche dell'ultimo momento, metterà a disposizione 60.000 posti, sarà riservato ai soli docenti abilitati. Inoltre, gli insegnanti che verranno assunti nelle scuole medie e superiori avranno incarico annuale e non triennale. Infine, un'altra novità che non mancherà di buttare altra benzina sul fuoco: le modifiche apportate al ddl, infatti, hanno previsto l'estensione anche alle scuole paritarie di secondo grado degli sgravi fiscali (il 19% dell'importo della retta corrisposta). Il pericolo è che si possa diffondere ancora di più il fenomeno dei 'diplomifici', denunciato ed osteggiato dal Movimento Cinque Stelle: il Miur, a questo proposito, si incaricherà di verificare che ogni singolo istituto continui a soddisfare i requisiti imposti per il riconoscimento della parità scolastica.