La rottura tra le parti sociali e il governo in merito alla riforma della Buona Scuola sembra ormai inevitabile: il successo dello sciopero del 5 maggio scorso ha dato maggiore convinzione al fronte dei docenti e del personale Ata affinchè si possa vincere la guerra e non solo una battaglia. La risposta di oltre 500.000 lavoratori ha rappresentato la prova esemplare che quanto proposto dal governo non piace per nulla: da qui si è arrivati alla decisione di uno sciopero bis, programmato dai Cobas per martedì prossimo, 12 maggio, una protesta che riguarderà, in particolare, le scuole medie e le superiori.

Come ribadito da Piero Bernocchi, rappresentante dei comitati di base, la nuova astensione dal lavoro non riguarderà soltanto il ddl in discussione al Parlamento ma anche le prove Invalsi, per le quali viene chiesta la cancellazione. 

Ritiro del ddl Renzi unica via di uscita di fronte al 'gelo' del governo

Un aspetto importante e sottolineato da Piero Bernocchi è il fatto che non siano arrivati dei segnali positivi dall'incontro tenutosi ieri alla sede del Partito Democratico tra gli esponenti parlamentari PD e i rappresentanti dei sindacati, degli studenti e dei genitori. Ciò che appare evidente è che la Politica non intende arretrare di un solo passo da quanto enunciato nel testo del ddl e per tale motivo si rende inevitabile la richiesta di ritiro della riforma della Buona Scuola, 'senza ma e senza se' così come ci tiene a ribadire il rappresentante dei Cobas. 

Perchè si vuol scioperare di nuovo il 12 maggio nelle medie e nelle superiori

I sindacati dicono no al 'preside-padrone', che verrà investito del potere di assumere, premiare e licenziare a destra e a sinistra; i sindacati, inoltre, sollecitano il governo affinchè si proceda all'emanazione di un decreto che preveda l'assunzione di tutti i docenti precari che, da anni, prestano il loro servizio alla Scuola, secondo quanto sentenziato anche dalla Corte di Giustizia Europea che condannò lo Stato italiano proprio per uso eccessivo del contratto a termine. Il prossimo 12 maggio si combatterà anche contro il finanziamento diretto o indiretto delle scuole private e, naturalmente, per il rinnovo stipendiale per i docenti e per il personale Ata, il cui blocco persiste da quasi un decennio.