"I fondi pensione integrativi hanno ormai accumulato un patrimonio di 131 miliardi di euro. Il Governo è intervenuto su questa materia con una misura a nostro avviso negativa: l'inasprimento della tassazione". Ad affermarlo è il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, spiegandone che la motivazione principale per questa opinione risiede nel fatto che i potenziali nuovi sottoscrittori potrebbero essere scoraggiati dall'approccio dell'esecutivo. Purtroppo in questo modo si contraddice di fatto la possibilità di aiutare i giovani ad ottenere una pensione dignitosa in futuro, attraverso l'unione di previdenza pubblica e privata.
Forti perplessità sono state espresse anche sulla norma che prevede la portabilità dei versamenti tra i fondi collettivi e quelli privati (gestiti da banche e assicurazioni), soprattutto per quanto concerne il potenziale aumento delle commissioni di gestione. Ricordiamo come il tema del secondo pilastro previdenziale sia tornato al centro dell'attenzione per via della relazione annuale presentata negli scorsi giorni dalla Covip, all'interno della quale si sono evidenziati dati contrastanti che riguardano da un lato la crescita degli iscritti, dall'altro l'aumento di coloro che hanno sospeso i versamenti.
Riforma pensioni, sulla previdenza pubblica Boeri si dice contrario alla norma sulla staffetta generazionale
Ma al centro del dibattito degli ultimi giorni non si trova solo la vicenda dei fondi pensione: i riflettori si sono nuovamente diretti sul tema della flessibilità in uscita dopo che il Presidente dell'Inps Tito Boeri ha rilasciato diverse dichiarazioni riguardanti i meccanismi di ricambio generazionali che sarebbero attualmente allo studio.
Proprio in merito a tale questione l'economista avrebbe esposto le proprie perplessità: "non ho nulla in contrario al principio della staffetta se gestita a livello di contratto aziendale o di settore e se ben studiato e congegnato", precisando però che "se fatta per legge, può essere molto costosa e distorsiva". L'invito è quindi di lasciare aperta questa specifica opzione solo come sistema di contrattazione privato, come per altro già è avvenuto negli ultimi anni grazie agli scivoli di uscita proposti ai propri dipendenti dalle aziende.
Ma il tema della flessibilità resta al centro del dibattito anche per lo scontro tra la creazione di un meccanismo di accesso flessibile alla pensione tramite il sistema contributivo e l'idea di garantirlo per mezzo di un sistema a quote. Lo stesso Presidente Inps durante un suo intervento alla Camera ha messo in allerta i legislatori contro l'eventualità di un aumento del debito nel caso in cui si dovessero effettuare aperture alle uscite flessibili senza tenere debitamente conto dei costi che questa scelta comporterebbe nel lungo periodo.
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