Nella bozza del Jobs act inerente ai decreti attuativi del Decreto Legislativo, vi è una lunga serie di semplificazioni che abbracciano un'ampia gamma di argomenti. Tra questi, troviamo le nuove procedure per i dipendenti che intendono licenziarsi dal proprio posto di lavoro, che da adesso potranno farlo con una procedura on line.

La nuova procedura di licenziamento

La nuova procedura telematica in materia di dimissioni dal posto di lavoro, prevede che il lavoratore che intende licenziarsi, deve farlo utilizzando i rispettivi moduli che si possono trovare in rete, sul sito internet del Ministero del Lavoro, che in seguito dovrà inviare, oltre che al proprio datore di lavoro, alla Direzione territoriale del lavoro (Dtl).

Questo anche nel caso in cui la risoluzione del contratto lavorativo sia consensuale. Per facilitare la procedura, i lavoratori potranno rivolgersi anche alle organizzazioni sindacali e ai patronati, per l'inoltro telematico della relativa documentazione

La vecchia procedura

Le nuove regole in materia di procedure per le dimissioni dal proprio posto di lavoro sono entrate in vigore con la nuova Riforma del Lavoro chiamata legge Fornero (legge n. 92/2012). Prima della sua entrata in vigore, chi voleva licenziarsi dal proprio lavoro aveva due scelte: o presentare le proprie dimissioni, oppure firmare una dichiarazione consensuale, potendo avvalersi di due distinte procedure:.

  1. Convalidare le proprie dimissioni presso le sedi della Direzione territoriale del lavoro, oppure nelle apposite sedi istituite dal contratto collettivo di riferimento.
  2. Inviare tramite l'Unilav al centro per l'impiego, la comunicazione della fine del rapporto di lavoro con in calce una propria dichiarazione.

In particolari casi, era richiesta la convalida da eseguire alla Direzione territoriale del lavoro della zona di competenza, come ad esempio: dimissione di lavoratrice durante la gravidanza, dimissioni di lavoratrice o lavoratore entro i primi 3 anni di vita del proprio figlio, e infine, in caso di dimissioni di una lavoratrice entro i primi 3 anni nel caso di un figlio adottato o preso in affidamento.

Le relative procedure erano applicate anche ai possessori di contratto lavorativo co.co.co, ai contratti in partecipazione in associazione o a progetto. Come riportato dal sito internet delle Piccole Medie Imprese, le nuove procedure contemplano anche delle sanzioni, nei casi di alterazione dei moduli da parte dei datori di lavoro, che vanno dai 5 mila ai 30 mila euro.