Il tema del pensionamento anticipato resta sempre al centro delle riflessioni dell'esecutivo presieduto dall'ex sindaco di Firenze Matteo Renzi, ma non solo. Il presidente della Commissione Lavoro della Camera, l'ex Cgil ed ex ministro al lavoro Cesare Damiano, è una spina nel fianco del premier, tra l'altro suo segretario politico. Non passa giorno, infatti, in cui non sprona il governo a perseguire con determinazione l'obiettivo di inserire nell'azione governativa misure ed interventi per riformare la Legge "lacrime e sangue"del dicembre 2011, dell'allora ministro al lavoro professoressa Elsa Fornero.

Vediamo quali sono le novità odierne più rilevanti in campo pensionistico

Le ultime novità sulle pensioni ci rivelano che le questioni più rilevanti sui tavoli governativi sono sempre quelle dei lavoratori precoci. Come sappiamo Damiano è primo firmatario di un disegno di legge sulla flessibilità in uscita, proposta che difende a spada tratta. Nota, a tal proposito, è la polemica innescata con il presidente dell'istituto previdenziale italiano, l'Inps, Il professore Tito Boeri. Questi, difatti, ha liquidato l'ipotesi dell'uscita anticipata dal lavoro con frasi e con concetti, a sentire Damiano, disarmanti. Per Boeri la flessibilità non è fattibile, è un'ipotesi non sostenibile per le casse dello Stato.

"Troppo costosa", così si è espresso il professor Boeri sulla proposta di Damiano di uscita a 62 anni con 35 di contributi, seppur con una penalizzazione massima dell'8 %. Alle argomentazioni di Boeri così risponde piccato Damiano: "l'Istituto di previdenza dovrebbe fornirci i conti separati di previdenza e assistenza, e quantificare i risparmi del futuro".

Per Damiano, Boeri non può liquidare la questione con una semplice battuta. Difatti, il presidente della commissione lavoro, confortato in ciò dai dati forniti proprio dalla Ragioneria dello Stato, sostiene che nel periodo 2020-2060 il sistema pensionistico risparmierà circa 350 miliardi di euro. E' possibile, si chiede Damiano, che da simili ingenti risorse non si possa ricavare quanto serve per interventi tesi all'equità e a misure attuabili come la flessibilità pensionistica?

Invece, sempre secondo l'ex ministro, non accettabile è l'ipotesi del ricalcolo dell'assegno pensionistico integralmente con il sistema contributivo, così come ipotizzato da Boeri. Troppo penalizzante.

Damiano insiste a che il governo provveda per i precoci e per chi svolge lavori usuranti

Il Governo, sostiene sempre Damiano, non potrà più sottrarsi alla necessità di dare risposte concrete alla questione dei lavoratori precoci e di quelli che svolgono lavori usuranti. Bisogna trovare strade percorribili nel breve periodo, non ci si può solo trincerare dietro il continuo ritornello che non ci sono soldi. Il presidente della commissione lavoro si augura che almeno il tavolo permanente istituito tra governo e parti sociali sulle questioni urgenti in materia pensionistica, possa trovare misure condivise per modifiche strutturali delle norme vigenti che regolano le pensioni e l'uscita dal lavoro. E voi cosa ne pensate? Esprimete il vostro pensiero commentando la notizia. Intanto continuate a seguirci cliccando su "segui" posto in alto sopra al titolo.