Mentre continuano le polemiche sul ddl Buona Scuola su cui ieri è stata votata la fiducia alla Camera, prosegue il confronto sulla riforma Pensioni e ancora si attende la "proposta organica" che il presidente dell'Inps Tito Boeri dovrebbe far pervenire al governo entro giugno, come più volte ribadito anche se a questo punto non è da escludere un ulteriore rinvio.
Riforma pensioni, minoranza Pd: flessibilità in uscita per la pensione anticipata
Nel frattempo, la minoranza del Partito democratico continua a ribadire al governo la necessità di introdurre nuove tipologie di flessibilità in uscita per l'accesso alla pensione anticipata e a criticare la proposta già abbozzata del presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale che prevede il possibile ricalcolo col contributivo delle pensioni alte erogate attualmente con il sistema retributivo, Boeri si è detto favorevole anche alla possibile estensione dell'opzione contributivo donna agli uomini ma con l'innalzamento a 62 anni del requisito anagrafico per il prepensionamento, ritenuta tra le opzioni sostenibili dal punto di vista economico, diversamente di altre che invece sarebbero più costose.
Previdenza, Damiano insiste: nuovi criteri di flessibilità per dare lavoro ai giovani
"Introdurre un criterio di flessibilità nel sistema pensionistico - ha ribadito ieri il presidente della commissione Lavoro della Camera - non è una manovra di corto respiro, ma - ha sottolineato Cesare Damiano - una manovra di politica economica occupazionale. Con la flessibilità in uscita - ha proseguito - il parlamentare del nuovo gruppo dem 'Sinistra è cambiamento' - aiutiamo i giovani a entrare nel mondo del lavoro facilitando i turn over". Secondo l'ex ministro del Lavoro del Governo Prodi, diversamente da quanto sostiene Boeri prevedendo per questa proposta un costo complessivo di più di otto miliardi di euro, "è una proposta lungimirante che alla fine - ha evidenziato il deputato del Pd - ci farà risparmiare soldi".
Intervenendo ieri al "Festival del lavoro" che si è svolto in Sicilia, a Palermo, Damiano ha nuovamente criticato la proposta di ricalcolo degli assegni previdenziali in essere col contributivo per chi sceglie di avere accesso al pensionamento in anticipo rispetto ai requisiti richiesti dalla legge Fornero. Per le pensioni alte erogate col retributivo potrebbe così esserci un taglio del 30% circa. Secondo il presidente della commissione Lavoro pubblico e privato di Montecitorio, il presidente dell'Inps è "esagerato e scoraggiante".