Arriveranno presto nuove forme di flessibilità in uscita dal lavoro per la pensione anticipata: questo il messaggio della "svolta" sulla riforma Pensioni che il governo ha fatto passare in piena campagna elettorale sulla scia delle polemiche sul decreto dei rimborsi parziali delle pensioni in seguito alla sentenza della Consulta. Dopo il premier Matteo Renzi sono intervenuti ad urne aperte anche i ministri dell'Economia Padoan e del Lavoro Poletti, e poi il presidente dell'Inps Tito Boeri, che insieme stanno tracciando il cammino per l'inserimento di nuovi criteri di accesso al prepensionamento.
Economia e previdenza, il ministro Padoan: flessibilità ma nessun passo indietro sulla legge Fornero
Ma restano da sciogliere i nodi che riguardano i conti pubblici e l'ipotesi del ricalcolo delle pensioni con l'opzione contributivo. Intanto, ieri, al Festival dell'Economia, diventato in questi giorni una sorta di forum sulla riforma pensioni, il ministro Padoan ha ribadito che il governo sta considerando seriamente l'opportunità di inserire nel sistema nuovi elementi di "flessibilità per uscire con minimo anticipo, ma non eccessivo, dal lavoro - ha detto - in cambio di una prestazione pensionistica adeguata". Tuttavia non sarà smantellata la legge Fornero, secondo quanto spiega il responsabile del Mef.
"Non vedo nessun rischio di passi indietro", ma passi avanti verso nuove forme di pensione anticipata inserendo nella legge Fornero una maggiore flessibilità.
Riforma pensioni, Boeri: proposta organica dell'Inps sul contributivo entro il mese di giugno
Tornando a parlare delle novità da inserire nel sistema previdenziale ieri il presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale - criticato nei giorni scorsi dal presidente della commissione Lavoro di Montecitorio Cesare Damiano per il presunto "sconfinamento" oltre il suo ruolo - ha detto "Ci stiamo lavorando, entro giugno - ha ribadito ieri Boeri - faremo una proposta precisa e autosufficiente" ha sottolineato spiegando che si tenterò di sostenere quelle persone che hanno perso il lavoro tra i 55 e i 65 anni e non ha ancora maturato i requisiti contributivi necessari per l'accesso al pensionamento.