'Le Pensioni di chi decidesse di anticipare la propria uscita dal lavoro devono essere più basse, altrimenti significherebbe trasferire il costo dell'operazione sulle generazioni future': questo uno dei passaggi più significativi del discorso tenuto a Montecitorio da Tito Boeri, presidente dell'INPS, intervenuto davanti alla platea di deputati che compone la Commissione Lavoro della Camera. Il noto economista bocconiano è stato chiarissimo: si alla flessibilità ma solo a determinate condizioni economiche, con manovre quali la Quota 100 o la Quota 97 quantificate in oltre 10 miliardi di euro totali di spese per le casse erariali.

Le ultime news sulle pensioni 2015 aggiornate ad oggi 14 giugno si concentrano in definitiva sul combinato disposto delle parole pronunciate da Boeri e sulla polemica a distanza che sta vedendo coinvolti lo stesso presidente dell'ente previdenziale e Cesare Damiano, leader della Commissione Lavoro, che ha tenuto a fare alcune precisazioni mostrandosi stizzito dinnanzi alle prese di posizioni di Boeri. Il noto economista bocconiano ha in particolare bocciato il ddl Damiano sul prepensionamento aprendo la strada all'ipotesi del contributivo per tutti. Una tesi questa che non piace quasi a nessuno. Che Renzi e Poletti abbiano pianificato la concessione di un potere così ampio all'INPS?

Novità pensioni 2015, ultime oggi 14-06: Damiano contro Boeri, il contributivo non piace a nessuno, Renzi ha studiato tutto a tavolino?

'Noi trattiamo solo col governo e non con l'INPS. Detto questo la riforma deve essere anche una manovra di politica sociale e non solo di politica economica': ad essersi espresso in questi termini il presidente Damiano, contrariato e stizzito per via di alcuni passaggi dell'intervento condotto da Boeri. La polemica tra i due ripropone per l'ennesima volta negli ultimi mesi il problema dell'effettivo ruolo dell'INPS nel processo di riforma, un ruolo che rischia di andare al di là delle concrete mansioni che dovrebbero essere proprie dell'ente pensionistico.

L'impressione è che sia stato lo stesso Renzi a pianificare la cosa per 'camuffare' interventi - quali ad esempio l'adozione del contributivo - che se di matrice governativa sarebbero risultati più indigesti. Le ultime news sulle pensioni 2015 aggiornate ad oggi 14 giugno si concentrano dunque sulle parole di Boeri ma anche sulle reazioni arrivate dall'esterno.

'L'accesso alla flessibilità in uscita, solo con il ricalcolo interamente contributivo della pensione, è un'ipotesi inaccettabile. Limiterebbe a pochi la possibilità di anticipare e sulla grande platea dei lavoratori e delle lavoratrici calerebbe il ricatto pesante di un taglio molto consistente del valore della prestazione' ha ad esempio dichiarato la segretaria confederale della Cgil Vera Lamonica. 'In assenza di un confronto di merito - ha continuato il leader del sindacato rosso - il dibattito sulle possibili modifiche al sistema previdenziale ha assunto una piega preoccupante'.

Nelle polemica Boeri-Damiano su prepensionamento e pensioni 2015 è intervenuto anche il vice presidente della Commissione Lavoro e membro di Alternativa Libera Walter Rizzetto: 'Appare ormai chiaro, anche alla luce dell'audizione del presidente Boeri in Commissione, che il governo voglia andare a incidere sulla flessibilità in uscita con penalizzazioni per chi lascia il mondo del lavoro prima delle direttive Fornero.

La Legge di Stabilità, quindi, emenderà la manovra del governo Monti senza abrogarla, come pure abbiamo spesso auspicato. L'Europa stessa - ha proseguito Rizzetto - è flessibile in uscita, noi andiamo controcorrente e chiediamo staffetta generazionale e attenzione alla flessibilità in entrata. La proposta 857 sulla flessibilità va quantificata dai tecnici, poi ne riparleremo'. E Voi cosa ne pensate? Credete che Renzi e Poletti abbiano dato di proposito più 'potere' all'INPS? Dateci un giudizio commentando il pezzo qui sotto!