La Camera, come previsto, ha approvato la riforma della Scuola che, quindi, da decreto diventa legge. Adesso servirà l'atto formale della firma da parte del Presidente della Repubblica Mattarella per la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Di fatto, però, il suo iter è già finito, possiamo dire che da oggi è legge. Per la verità, il voto della Camera dei Deputati non era un grosso ostacolo, perché i numeri della maggioranza sono abbastanza larghi. Era più delicato il passaggio al Senato, ma sta di fatto che i due rami del Parlamento hanno approvato il decreto.
Le reazioni a caldo
La maggioranza esprime soddisfazione, il Ministro Giannini parla con entusiasmo della legge appena emanata che, secondo lei, rimodernizza la scuola italiana. Le opposizioni in aula hanno inscenato proteste feroci, M5S, Lega e SEL hanno duramente contestato il provvedimento che si stava per approvare con cartelloni e dichiarazioni verbali. Il Capogruppo della Lega alla Camera, Fedriga, è stato allontanato dall'aula per intemperanze e la seduta sospesa per qualche minuto. Anche all'interno della maggioranza una ventina di deputati ha votato contro, e fuori dal palazzo di Montecitorio continua il sit-in di protesta di sindacati, Cobas, insegnanti e personale scolastico.
Insomma, in un clima certo non idilliaco, il Governo ha approvato una riforma di cui si parlerà ancora per giorni.
Allora adesso scatteranno le 100mila assunzioni, quelle promesse dal decreto?
Punto cardine del decreto era appunto l'assunzione di 100mila precari della scuola che, con la nuova legge, dovrebbero essere assunti a tempo indeterminato.
Per la verità, l'enfasi dei numeri è subito cancellata dalla realtà. Infatti sono solo 36.625 i soggetti che verranno assunti a settembre, con il via della nuova stagione scolastica. Questo perché si deve coprire il buco lasciato da insegnanti che, per esempio, sono andati in pensione. Questi 36mila sono quelli che servono, in pratica, per ripristinare il pieno organico scolastico che altrimenti rimarrebbe monco.
Crediamo che la loro assunzione sia a prescindere dalla riforma.
E gli altri, quando verranno assunti?
Date certe per le ulteriori assunzioni non c'è ne sono. Esiste soltanto il fatto che la decorrenza legale dell'assunzione scatterà per tutti, il primo settembre. Quella economica, che poi è quella che interessa i soggetti, cioè lo stipendio, sarà solo dall'effettiva presa in servizio. Per il prossimo anno scolastico le assunzioni avverranno con le regole vecchie, mentre dal 2016 le assunzioni avverranno a chiamata dei dirigenti scolastici. Che significa? Che per quest'anno le assunzioni avverranno partendo dalla Graduatoria attuale. Dall'anno prossimo, per venire assunti, bisognerà essere iscritti ad un Albo a cui si accederà per concorso.
L'organico sarà gestito interamente dal dirigente scolastico che potrà proporre le cattedre ai docenti e i posti, utilizzando l'albo che dovrebbe essere a carattere territoriale La chiamata degli insegnanti sarà senza più graduatorie.