Le proposta presentate nei giorni scorsi in Commissione sono ancora in attesa di essere esaminate dal Parlamento mentre il dibattito tra le forze politiche e sindacati continua a ancora. Sono tanti i dubbi da chiarire per quanto riguarda il famigerato tema delle Pensioni e molti i punti da discutere. Tra le varie proposte giunte in Commissione Lavoro alla Camera va ricordato, infatti, il ddl Damiano-Baretta che costituirebbe un incentivo per migliaia di lavoratori rimasti penalizzati dalle norme Fornero visto che, la proposta prevede l'uscita dall'attività lavorativa a partire dai 62 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi pena una decurtazione massima nell'assegno pensionistico fino all'8 %.

La proposta Damiano-Baretta

Come spiega il ddl, infatti, si andrà in contro ad una penalizzazione del 2 % per ogni anno di anticipo rispetto ai 66 anni di età fino ad arrivare alla soglia dell' 8 %. Chi, invece, si ritira dopo i 66 anni di età guadagnerà il 2 % sull'assegno previdenziale. Da non dimenticare che, in alternativa un lavoratore potrà scegliere di lasciare il lavoro dopo il raggiungimento di 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica e senza andare in contro a nessun tipo di penalizzazione. Un'ipotesi che potrebbe rivelarsi utile per i lavoratori usuranti e precoci visto che, hanno iniziato a lavorare in giovane età.

Boeri contrario alla proposta e la risposta di Damiano

Come riportato sul quotidiano "Firenze Post", il Presidente dell'Inps Tito Boeri dimostra la sua contrarietà. Per Boeri, infatti, la proposta potrebbe costare allo Stato circa 10 miliardi di euro. Ma la risposta del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano non tarda ad arrivare: "La mia è una proposta di base ed il 2 % può diventare il 2,5 e l'8 % il 10 in quattro anni.

Quanto alle coperture che il progetto di legge a dire il vero non indica, prima si individua la soluzione, se poi questa viene condivisa si vede tutto il resto", ha detto Damiano. Sempre come riportato su "Firenze Post", il disegno di legge targato Damiano-Baretta, sembra essere più condiviso da parte degli altri esponenti politici anche perché non presenta dubbi d'incostituzionalità.