La problematica riguardante i trattamenti pensionistici dei lavoratori usuranti e precoci non resta inosservata. Si continua a discutere, infatti, sul loro destino previdenziale in attesa che l'esecutivo decida di fare un passo avanti ed adottare dei provvedimenti che possano mutare le norme molto rigide dettate dall'ex ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero.

Proposta di Quota 41 in Commissione

Da non dimenticare, che nella categoria dei lavoratori usuranti e precoci appartengono tutte quelle persone che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che svolgono mansioni particolarmente pericolose e faticose.

È questo il motivo per il quale il Governo dovrebbe avere un occhio di riguardo, velocizzando i tempi al fine di permettere loro l'uscita anticipata. In Commissione Lavoro alla Camera, è già stata presentata la proposta elaborata dal Presidente Damiano riguardante la cosiddetta Quota 41 che consentirebbe ai lavoratori di ritirarsi dal lavoro dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di contributi effettivamente versati indipendentemente dall'età anagrafica. Proposta che potrebbe rivelarsi molto utile per i lavoratori precoci.

Ecco perché si registra un calo delle pensioni liquidate

Come riporta il quotidiano "Urban Post", però, i benefici pensionistici previsti per questa categoria di lavoratori potrebbero riguardare solo una piccola parte visto che i parametri da prendere in considerazione per usufruire della pensione anticipata non sono pochi.

Nel 2012, la Legge Fornero ha innalzato l'età pensionabile penalizzano gran parte dei lavoratori e in una recente stima dell'Inps si registra un calo delle Pensioni liquidate che va da 2.857 nel 2011 a circa 290 nel 2012, anno in cui è entrata in vigore la vecchia riforma pensionistica. Inoltre, sempre come riportato da "Urban Post", si registra un restringimento delle domande di accesso ai benefici visto che stando alla normativa vigente per usufruire della pensione anticipata occorrerebbero almeno 62 anni e 3 mesi di età anagrafica e 36 anni di versamenti contributivi. L'altro motivo che ha contribuito al calo delle domande, consiste nel fatto che solo una piccola parte dei mestieri viene considerata faticosa.