Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, di nuovo al tavolo assieme dopo oltre tre anni e mezzo per discutere dei principali temi che agitano la politica e non solo.I sindacati alzano il tono delle loro richieste chiedendo la flessibilità in uscita senza significative penalizzazioni. Uscita dal lavoro flessibile che deve partire dai 62 anni. Chiedono anche che tale misura venga accompagnata da interventi a favore di esodati, usuranti e precoci, cioè di quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare in età giovanile e che rincorrono la pensione a causa dell'aumento dei tempi d'uscita dovuto all'aspettativa di vita previsto nelle norme della legge Fornero del 2011.
Cambiare la Fornero, questo l'obiettivo primario delle organizzazioni sindacali
Sulle Pensioni la richiesta è condivisa ed unanime, l'imperativo categorico è cambiare la legge Fornero. Per tale fine, il segretario della Uil Barbagallo mette sull'avviso il governo del premier Matteo Renzi affermando che presto si metteranno in campo iniziative per far aprire il tavolo del confronto sui temi più caldi del momento, scuola compresa. Per Susanna Camusso leader indiscussa della Cgil i temi su cui incalzare il governo si possono riassumere in tre parole; flessibilità (senza penalizzazione) usuranti e esodati, insomma il cuore della riforma del governo Monti.
Per Anna Maria Furlan diventa necessario ed urgente un confronto nell'immeiato con il governo e con il Ministro al lavoro Giuliano Poletti nella fattispecie.
La Furlan arriva a definire la legge Fornero "la peggior legge pensionistica europea"e che ha fatto piangere molti lavoratori e tanti pensionati.
Per i tre leader sindacali il piano Boeri è da bocciare, troppo penalizzante
Per le tre organizzazioni sindacali il piano Boeri con il suo calcolo contributivo per le pensioni è da bocciare senza appello perché non si può lasciare il lavoro solo a 67 anni, ci vuole flessibilità e senza grandi penalizzazioni ed un'uscita con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci che oggi non hanno i requisiti anagrafici vigenti per andare in pensione però hanno i contributi utili per poterlo fare.
E' questo un'anomalia ed una forzatura che va corretta ed anche in fretta. I tre leader si augurano che dagli slogan si passi effettivamente e realisticamente alla fase delle riforme dichiarandosi pronti per un incontro con il governo per valutarne ipotesi e proposte.
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