Diventa legge la rivalutazione degli assegni con il tetto fissato al 40 per cento per la restituzione. Ecco, dunque, arrivare gli arretrati sotto forma di 'una tantum' da corrispondere il prossimo primo agosto con l'adeguamento degli assegni pensionistici all'inflazione.

E' il decreto emesso dal governo Renzi quale risposta alla sentenza della Corte Costituzionale sulla mancata perequazione dei trattamenti pensionistici relativi agli anni 2012/2013, secondo quanto precedentemente stabilito dalla riforma Monti-Fornero.

Tuttavia quello che verrà riconosciuto il prossimo 1° agosto a tutti i pensionati che ne avranno diritto, ovvero tutti coloro che hanno un importo lordo compreso fra tre e sei volte il trattamento minimo, non corrisponde alla somma che effettivamente i pensionati si sarebbero visti erogare se non fosse stato previsto il blocco del 2011.

In pratica, l'importo che l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale riconoscerà ai pensionati aventi diritto, è solo da considerarsi come un''una tantum', che, dunque, non prevede il consolidamento in misura piena di tale arretrato. 
Dunque, il cosiddetto 'effetto trascinamento' sarà limitato a una piccola percentuale, a mano a mano decrescente in relazione alla classe di importo relativa all'assegno pensionistico percepito.

News pensioni 16 luglio: gli importi fascia per fascia del rimborso blocco legge Fornero

Matteo Renzi ha definito questa 'una tantum' come 'Bonus Poletti' e verrà corrisposta a circa quattro milioni di pensionati in tutta Italia: com'era logico attendersi, il rimborso sarà leggermente più alto per chi percepisce una pensione più bassa, mentre sarà più basso per i pensionati più 'ricchi', fermo restando che per tutti coloro che beneficiano di un assegno superiore ai 3.000 euro lordi al mese, non è stata prevista alcuna restituzione e a nessun cittadino verrà rimborsato più del 40% di quanto dovuto.

Si partirà da un minimo di €. 295 netti per chi rientra nella fascia compresa tra i 5 e i 6 volte il minimo Inps per arrivare sino ai 750 euro netti per chi invece percepisce un assegno compreso fra 3 e 4 volte il minimo (vale a dire 1.700 euro lordi). Per quanto riguarda le altre fasce, ecco gli importi spettanti a titolo di rimborso 'una tantum' in base all'importo lordo di ciascun assegno:

  • 658 euro per chi non supera i 1.500 euro lordi;
  • 440 euro per i pensionati che percepiscono max 2.000 euro lordi;
  • 481 euro per chi rimane sotto la soglia dei 2.200 euro lordi;
  • 274 euro per tutti coloro che restano sotto i 2.500 euro lordi.