Nella serie di proposte annunciate dal presidente Inps, Tito Boeri, la settimana scorsa, non ha trovato posto la problematica relativa ai lavoratori Quota 96, cioè quelle persone che, nonostante abbiano raggiunto i requisiti pensionistici, sono ancora al lavoro a causa di un errore presente nella legge attualmente in vigore, la riforma Fornero. Cosicché, dal prossimo prima settembre i docenti e i lavoratori Ata interessati dovranno presentarsi presso gli Istituti scolastici per iniziare la loro attività lavorativa. Intanto, le polemiche e le discussioni si alternano proprio perché, nel Piano presentato da Boeri e nella riforma della Scuola appena approvata, non si fa alcun riferimento a questa categoria di lavoratori.
Serra e Catalfo: 'E' stata persa un'altra occasione per risolvere la questione'
Intanto, in Parlamento, è stato presentato un ordine del giorno da parte di due senatrici del Movimento 5 Stelle, Serra e Catalfo, le quali evidenziano che 'i lavoratori Quota 96 sono stati, ancora una volta, dimenticati dall'Esecutivo. Lo stesso governo avrebbe potuto risolvere, una volta per tutte, questa situazione con la riforma della Scuola appena approvata. Questo, purtroppo, non è avvenuto'. Vedremo, nei prossimi mesi, se il premier deciderà di affrontare la questione ancora in essere.
Boeri ha proposto il ricalcolo contributivo per tutti gli assegni pensionistici
Nel frattempo, per quanto riguarda la situazione della riforma del sistema previdenziale, si cerca di capire come agirà il governo a seguito delle proposte presentate da Boeri, la scorsa settimana.
Sappiamo che, il numero uno Inps, vorrebbe riformare le Pensioni tramite un sistema flessibile che prenda in considerazione, però, il ricalcolo contributivo degli assegni pensionistici di tutti i lavoratori oltre al fatto di applicare un importo una tantum sulle pensioni più alte (non si conoscono altri dettagli in merito a questa proposta), secondo quanto riportato sul sito internet pensionioggi.it.
Questo sistema dovrebbe essere applicato solo sulle pensioni oltre 2 mila euro
Il sistema contributivo di cui parla Boeri, dovrebbe essere applicato solamente per quelle pensioni che superano i 2mila euro. Alcune stime fatte dall'Inps, hanno evidenziato che gli introiti previsti con l'applicazione di questo nuovo conteggio, saranno di circa 4 miliardi di euro.
Si ipotizza che, per le pensioni tra 2 e 3mila euro, il contributo sarebbe di circa il 20 percento, che salirebbe al 30 percento, per le pensioni tra 3 e 5mila euro. Una panoramica di ciò che potrebbe avvenire con l'applicazione di questo sistema è riportata sul sito internet pmi.it.