Riforma Pensioni 2015 - Con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, avvenuta lunedì 20 luglio, la riforma sulla rivalutazione delle pensioni è entrata formalmente in vigore e, già a partire dal mese prossimo, circa quattro milioni di pensionati riceveranno in media un rimborso una tantum di cinquecento euro. Il provvedimento, approvato due mesi fa dal governo Renzi, è stato adottato in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale che aveva dichiarato illegittima la legge Fornero sul blocco dell'indicizzazione, nel biennio 2012/2013, per gli assegni superiori a 1.443 euro.
Dal 1° agosto, dunque, tutti coloro che avevano subito la mancata rivalutazione riceveranno in modo automatico il rimborso pensioni, cosiddetto "bonus Poletti", secondo i parametri resi noti dall'Inps.
Chi beneficerà del rimborso pensioni
In base a quanto stabilito dal decreto sulla riforma pensioni 2015, il rimborso una tantum è stato riconosciuto ai pensionati che percepiscono un assegno previdenziale compreso tra i 1.443 e i 2.890 euro lordi mensili. Non riceveranno invece alcun rimborso coloro che percepiscono una pensione superiore a sei volte il minimo Inps.
A quanto ammonta il "bonus Poletti"
Il rimborso pensioni ammonta al 20% della rivalutazione ottenuta (salirà al 50% nel 2016) e la somma erogata sarà, orientativamente, di 278 euro per chi percepisce fino a 2.700 euro lordi di pensione, 450 euro per chi prende fino a 2.200 euro mensili e 750 euro per i pensionati che ricevono fino a 1.700 euro lordi al mese.
Come verranno accreditati i rimborsi
Secondo quanto riportato nella circolare Inps, la distribuzione del "bonus Poletti" avverrà mediante un meccanismo a scaglioni che prevede una quota pari al 20% del 40% per i trattamenti compresi fra tre e quattro volte il minimo; 20% del 20% per le pensioni superiori a quattro e inferiori a cinque volte il trattamento minimo; 20% del 10% per gli assegni tra cinque e sei volte il minimo e infine nessun rimborso per le pensioni superiori a sei volte il trattamento minimo Inps.