Il concetto di valutazione, indicato nella riforma della Scuola, è stato, indubbiamente, al centro della discussione del mondo scolastico: c'è chi ha parlato di un 'rifiuto' da parte dei docenti all'idea di essere valutati per il timore che possa provocare un 'piccolo terremoto' nella loro attività professionale

In realtà, non è propriamente così, in quanto il problema non risiede tanto dalla valutazione ma da come essa è stata predisposta nella nuova riforma scolastica: in particolare, è la figura del preside a destare la preoccupazione più forte, proprio per il suo ruolo quasi 'onnipotente' che la Buona Scuola gli conferirà. 
Sebbene i criteri della valutazione verranno dettati da un apposito comitato, la cui composizione per altro sarebbe anche questa tutta da discutere, è chiaro che il dirigente scolastico sarà indubbiamente 'protagonista'.

Scuola e stipendi docenti: contratto 'congelato', solo il voucher per la formazione

Si è discusso molto anche sulla questione riguardante gli stipendi dei docenti che, invece di essere adeguati attraverso il rinnovo di contratto, resteranno fermi eccezion fatta per un l'irrisorio 'premio' che verrà conferito soltanto ad una piccola percentuale di insegnanti ritenuti 'meritevoli', proprio in base alla loro valutazione.
Non parliamo poi della famosa 'Carta del Professore', il voucher da 500 euro annuali da spendere per la formazione personale dei docenti, giudicata dagli insegnanti come una 'ridicola presa in giro' del governo.

Riforma Buona Scuola: stipendi presidi e il ripristino del FUN

E gli stipendi dei presidi? C'è da premettere che, secondo quanto indicato dalla legge N. 107/2015 appena entrata in vigore, tornerà in funzione il Fondo Unico Nazionale (FUN): probabilmente, molti di voi ricorderanno anche come questo fondo venne profondamente ridimensionato dall'ex ministro Tremonti, durante l'esecutivo presieduto da Silvio Berlusconi. 

Da questo fondo verranno prelevate le risorse che andranno ad incrementare gli stipendi dei dirigenti scolastici che attualmente percepiscono poco meno di 35.000 euro come retribuzione annua: la riforma Buona Scuola ha stabilito che gli 8123 presidi operanti in Italia potranno beneficiare di 34,6 milioni di euro per l'anno scolastico 2015/6 e di 10,5 milioni nell'anno scolastico successivo.

Resta tuttavia un grande punto interrogativo da dover cancellare, quello riguardante la valutazione dei dirigenti scolastici: se da un lato, infatti, sappiamo che essa verrà realizzata a cura degli ispettori del Miur (per altro insufficienti come numero, se non ne verranno assunti altri), dall'altro non si sa nulla o quasi di come si svolgerà e i criteri che verranno adottati.