Le polemiche sulla "buona Scuola" non sono ancora finite, molti docenti protestano davanti alla Camera dei Deputati, alcuni addirittura fanno lo sciopero della fame. La buona scuola quindi sta per diventare Legge, questo l'esito che si attende per i prossimi giorni. La riforma dell'istruzione targata Renzi è in questi giorni in discussione alla Camera per il via libero definitivo e con ogni probabilità entro la settimana otterrà il disco verde.
Ma la Legge non è stata ancora approvata e già si parla di referendum abrogativo, questa l'intenzione degli oppositori della Riforma, che non si rassegnano all'inizio della nuova era scolastica e promettono battaglia.
Da SEL al Movimento 5 stelle, da Giorgia Meloni a Renato Brunetta sino a quelle migliaia di docenti che in queste ore stanno manifestando in piazza davanti a Montecitorio e davanti al Quirinale contro la buona scuola.
Tra le misure più contestate quella della creazione del super preside o preside sceriffo come viene chiamato, che avrebbe poteri molto ampi per la gestione del corpo docenti e l'assegnazione dei premi di valutazione. Non piace quindi la trasformazione degli istituti in scuole azienda, perché prevede una competizione che potrebbe comportare la creazione di scuole di serie A e di scuole di serie B.
Molto contestata anche la decisione di attribuire sgravi fiscali a chi sceglie di mandare i propri figli alle paritarie, così come la scelta dei criteri per le assunzioni, ma proprio le assunzioni sono il piatto forte che il Governo mette in tavola per fare approvare la Legge in tempi brevi, 107mila docenti vedranno regolarizzata la loro posizione di precari è saranno inseriti in organico grazie a questo provvedimento, spiega il Ministro Stefania Giannini, che aggiunge anche un altro dato: con la Riforma le risorse economiche della scuola saranno decuplicate rispetto a quelle attuali.
Peccato che il Ministro ed il Premier Renzi dimentichino, forse volutamente, che i precari complessivamente sfiorano le 300mila unità e quindi non si sa che fine faranno e se lavoreranno circa 200mila persone che non rientrano nella Riforma.
Il futuro ci dirà se per un Paese come l'Italia, penultimo nella classifica OCSE dei Paesi che investono sull'istruzione, questo sarà un notevole passo avanti. Chi ha ragione quindi? Chi protesta contro il provvedimento? O chi lo difende? La buona scuola sarà buona davvero? Oppure molto probabilmente no?