Più di ventimila richieste per un referendum abrogativo della 'futura' legge della Buona Scuola sono state spedite dai docenti e dal personale ATA di Napoli all'indirizzo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'iniziativa è stata presa dal sindacato Snals che ha provveduto a convocare insegnanti e genitori davanti all'ufficio delle Poste del capoluogo campano, da dove sono stati spediti i plichi contenenti le lettere.
'Il Presidente Mattarella dev'essere garante di una Costituzione Italiana che non è stata assolutamente rispettata dal disegno di legge: per questo motivo, noi nutriamo la speranza che il prossimo 7 luglio, lui non firmi'.
DDL Scuola, i genitori chiedono ai docenti: 'L'anno prossimo ci sarete ancora?'
Questa è l'opinione espressa dagli insegnanti durante la manifestazione: 'I genitori ci chiedono sempre: ma l'anno prossimo voi ci sarete ancora?
Specialmente nella scuola primaria si crea un rapporto che non è solo quello 'normale' tra un docente e il suo alunno: noi trascorriamo molte ore con i bambini e ci sentiamo parte integrante, insieme alle loro famiglie, della loro educazione, della loro formazione e della loro istruzione.'
Buona Scuola 'fascista', gli insegnanti urlano: 'La nostra figura l'avete buttata nel WC!'
I docenti protestano anche e soprattutto perchè il loro ruolo è stato denigrato, calpestato dalla riforma voluta dal governo Renzi: 'La figura dell'insegnante è stata messa completamente nel WC... - dichiara senza mezzi termini un'insegnante - abbiamo perso la nostra libertà di insegnamento. Significa che aumenterà il clientelismo: ci vogliono tutti 'lecchini' dei dirigenti scolastici?
Siamo andati indietro nel tempo, questa è la riforma che voleva Mussolini...Abbiamo fatto tanto per cercare di progredire, per avere un'evoluzione e invece ora stiamo facendo l'inverso.'
Anche una collega conferma come 'questa riforma della scuola introdurrà una 'catena di comando' che è esistita solo nell'epoca fascista, che forse può essere tollerata in una fabbrica ma non nella scuola dove si formano delle menti, poichè la mente dell'uomo deve essere libera. Non possiamo inculcare in queste menti delle opinioni già precomposte: questa 'catena di comando' distrugge la libertà di insegnamento, l'insegnante diventerà lo strumento di chi comanda'.