Abbiamo parlato la scorsa settimana della presa di posizione di Elena Donazzan, assessore regionale del Veneto, contro la riforma scolastica appena varata dal parlamento alcuni giorni fa. A questo proposito, la Donazzan, attraverso il comunicato stampa N. 955 del 28 luglio 2015, ha rivolto un appello ai deputati e senatori della regione affinchè venga garantito il buon funzionamento del sistema scolastico locale, messo in discussione e in pericolo dai contenuti della legge N. 107/2015.
Il messaggio dell'assessore all'Istruzione è rivolto a tutti, indipendentemente da quelli che sono gli orientamenti politici, perchè il fine che si intende perseguire è solo frutto del buon senso.
Elena Donazzan: 'Difendiamo l'offerta formativa del Veneto dai pericoli della Buona Scuola'
Il futuro della Scuola del Veneto è in pericolo ed Elena Donazzan si è fatta portavoce della grande preoccupazione che serpeggia tra i cittadini in relazione alle scelte compiute dal governo. Viene posto in risalto il fatto che, alla regione tra le prime in assoluto in Italia come qualità dell'istruzione, il Ministero avrebbe riservato solo poco più del 3 per cento dei posti aggiuntivi (4.255) previsti dal piano assunzioni.
Se tutto ciò dovesse venire confermato, si tratterebbe, secondo Elena Donazzan, di una grave scorrettezza istituzionale nei confronti delle famiglie e dei studenti veneti e del loro diritto allo studio.
Il criterio che è stato adottato dal Miur per il piano straordinario di immissioni in ruolo non è affatto equo e razionale e ciò andrà a danneggiare in maniera irreparabile il tentativo di crescita dell'offerta formativa nella Regione.
Veneto in rivolta: 'Fermiamo la Buona Scuola fatta solo a parole'
La promessa 'Buona Scuola' che è stata annunciata per mesi dal governo è stata sistematicamente disillusa dalla realtà dei fatti: c'è da pensare, sostiene l'assessore all'Istruzione della regione Veneto, che si stia cercando di livellare la qualità dell'offerta formativa, ma verso il basso.
Pertanto, Elena Donazzan chiede a tutte le forze politiche di intraprendere ogni azione possibile affinchè venga fermata questa totale sperequazione, emersa palesemente dalle intenzioni del governo messe per iscritto nella nuova riforma scolastica.