Il Veneto non ci sta e così parte la ribellione alla Buona Scuola di Renzi. La promotrice dell'iniziativa contro la nuova riforma scolastica è l'assessore regionale all'Istruzione della giunta Zaia, Elena Donazzan, che ha annunciato l'intenzione di presentare un ricorso con i fiocchi e contro fiocchi.

Le proteste in piazza servono fino ad un certo punto, anche perchè abbiamo visto come gli scioperi siano stati completamente ignorati dal governo. 'Ci sono tutte le condizioni per un'azione legale' afferma l'assessore 'in quanto la legge viola i principi di federalismo e di autonomia che la Costituzione concede alle Regioni'.

Ecco perchè si chiede che il Veneto vada ad impugnare la legge Buona Scuola.

Scuola e regione Veneto: servono quasi 400 insegnanti in più

Non ha alcuna intenzione di perdere tempo l'esponente di Alleanza Nazionale che ha dichiarato guerra alla riforma. Uno degli aspetti maggiormente criticati riguarda il contingente docenti assegnato alla regione Veneto dal Ministero dell'Istruzione e calcolato sulla base dei 32 alunni per classe: invece, secondo le stime dell'Ufficio Scolastico Regionale, servirebbero 377 insegnanti in più rispetto a quelli previsti dall'organico.

Anche il piano assunzioni del governo, giudicato 'apparente', perchè le tanto 'sbandierate' immissioni in ruolo di oltre 100.000 docenti, in realtà, non andranno ad aiutare l'organico di base, ma solo a potenziare le aree complementari dell'insegnamento.

Secondo l'assessore Donazzan, verranno disilluse le attese di tutti quei docenti che hanno scelto di insegnare nella nostra regione, solo perchè il governo ha scelto la strada dell'esaurimento delle graduatorie delle Regioni del Sud.

L'ex deputata di An, inoltre, ha sottolineato come la regione Veneto abbia investito delle importanti risorse nel sistema scolastico, ciò che, invece, avrebbe dovuto fare lo Stato.

Lunedì prossimo l'assessore Donazzan parlerà al resto della Giunta proponendo un efficace ricorso contro la legge, affinchè venga 'riconosciuta alla Regione Veneto quell'autonomia concreta che ci meritiamo'.