Ancora un'altra sentenza a favore dei precari in merito agli scatti di anzianità. Questa volta è addirittura la terza sezione della Corte dell'Unione Europea a pronunciarsi a favore dei lavoratori a tempo determinato. 
Il caso in questione è quello relativo ad una dipendente spagnola del Consiglio di Stato: l'organo amministrativo si era rifiutato di concedere alla donna gli scatti triennali di anzianità, in quanto appartenente alla categoria di 'personale reclutato occasionalmente'.
La Corte Europea di Bruxelles ha applicato la direttiva N. 70 del 1999, secondo cui vale il principio della non discriminazione del lavoro a tempo determinato rispetto a quello a tempo indeterminato. In base a questa normativa, i periodi di anzianità di servizio sono da considerarsi equiparati.

Sentenza UE a favore dei precari: si deve applicare la direttiva N. 70/1999 

A questo proposito, il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, ha espresso tutta la propria soddisfazione per queste piccole ma importanti vittorie: il sindacato ha stimato in almeno 400.000 i docenti che sono stati danneggiati e discriminati ingiustamente negli ultimi dieci-quindici anni. 
Inoltre, i lettori che continuano a seguirci fedelmente, ricorderanno la sentenza di qualche giorno fa, emessa dal Tribunale di Torino, a favore di una docente alla quale è stata riconosciuta la ricostruzione di carriera sulla base degli stessi principi sopra esposti, ovvero tramite l'applicazione della suddetta direttiva.

Scuola e ricostruzione carriera precari: chi può fare ricorso

Proprio in seguito al nostro articolo, abbiamo ricevuto numerose richieste d'informazione da parte dei docenti interessati a presentare ricorso. L'Anief, a questo proposito, rende noto che può appellarsi alla direttiva N.70 del 1999 il personale della Scuola immesso in ruolo a partire dall'anno scolastico 2002/2003, purchè abbia prestato più di 4 anni di servizio pre-ruolo.
Inoltre, anche la stragrande maggioranza di coloro che verranno assunti a settembre 2015, potranno inoltrare ricorso in quanto si stima che più del sessantacinque per cento di loro abbia svolto servizio come precario per un periodo da zero a otto anni, mentre circa il trenta per cento può 'vantare' una carriera che arriva sino a quindici anni.