Una legge che tende a radere al suolo tutta la scuola pubblica inizia i suoi effetti devastanti con l'istituzione del Comitato di valutazione dei docenti. Questo non riscuote certamente il favore da parte degli insegnanti e allora il Cobas di Napoli, nel pubblicare una sorta di manifesto per una Scuola democratica, esorta i docenti a non candidarsi per essere inseriti nel comitato di valutazione, anche perché lo stesso non sarà dotato di un segretario verbalizzante con grave nocumento della trasparenza del suo operato. Il Dirigente scolastico assume i più ampi poteri sulla sorte dei docenti: li potrà valutare, demansionare se del caso, trasferirli negli albi territoriali e sanzionarli con procedura monocratica.

Oltre a tutto questo verrà a crearsi una insana competizione tra docenti per arrivare a garantirsi il bonus per il quale il governo ha stanziato complessivamente 200 milioni di euro.

Il parere del Collegio Docenti

Questo sistema di valutazione introduce un pericoloso aumento della conflittualità tra colleghi inasprendo una competizione individuale assolutamente negativa, quando invece serve collegialità e cooperazione per una scuola che sia veramente di qualità. In questa situazione i docenti sarebbero indotti ad uniformare l'attività didattica adattandola a priori ai criteri prestabiliti, sacrificando la pluralità e la libertà d'insegnamento, nonché le reali e specifiche peculiarità della singola classe e dei singoli alunni.

Pollice verso anche sulla questione di assegnazione del bonus da parte del dirigente scolastico perché viene a causare una aziendalizzazione con forte spinta verticistica che non appartiene ad un settore vitale come quello dell'istruzione, venendo a minarne la democrazia e il pluralismo che solo la Costituzione può garantire.

Nel commento finale si deplora la distorsione dell'informazione nazionale sull' intero contenuto della legge 107.

La delibera del Collegio Docenti

Per tutti questi motivi si ritiene di negare la propria disponibilità ad essere selezionati come docenti meritevoli per poter esercitare liberamente la professione di insegnante così come disciplinato dalla Costituzione.

Si manifesta altresì tutta la propria contrarietà all'istituzione del “Comitato per la valutazione dei docenti” e l’indisponibilità a candidarsi in tale Comitato. Viene deliberato pertanto di non procedere alla designazione dei membri del Comitato di propria competenza, per garantire effettivamente la libertà di insegnamento, il pluralismo e la democrazia previsti alla Costituzione. L'unica concessione avviene sulla base di quanto disposto dal comma 4 dell'art.11 d.lgs. 297/1194 come modificato dalla legge 107: ci si potrà limitare a dare il parere sul superamento dell'anno di prova.