Per le donne disoccupate di medio-lungo corso, l’INPS ha previsto una misura volta alla reintegrazione delle stesse, nel mondo del lavoro. Si tratta di un intervento che era già attivo grazie alla legge Fornero e che ora ritorna in funzione. Infatti dal 1° luglio è possibile presentare domanda direttamente all’Istituto di Previdenza. A renderlo noto è Giuliano Poletti, l’attuale Ministro del Lavoro, il quale conferma “il ripristino degli aiuti economici alle aziende per l’assunzione di donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea”

Di cosa parliamo?

Si tratta di un’agevolazione per l’assunzione di donne disoccupate a prescindere dall’età delle stesse.

E’ uno sconto concesso ai datori di lavoro che assumono donne che da tempo risultano disoccupate. L’agevolazione consiste nell’abbattimento del 50% dei contributi dovuti dal datore di lavoro per l’assunzione di una lavoratrice. Per le assunzioni a tempo determinato, lo sgravio contributivo previsto può essere usufruito per 12 mesi. Qualora l’assunzione sia a tempo indeterminato lo sconto si allunga a 18 mesi, ma dopo che la Legge di Stabilità ha concesso lo scorporo del 100% dei contributi per il datore che assume qualsiasi operaio a tempo indeterminato, questa opzione non è conveniente. Si tratta di un contributo monetario fisico, cioè non è fatto a compensazione. In termini meno tecnici, la ditta che assume andrà mensilmente a versare il 50% di quanto dovuto per i contributi previdenziali che spettano alla dipendente.

Chi può accedervi e come si presenta la domanda?

Come dicevamo, nessun vincolo di età limita l’applicazione di questa misura. Gli unici requisiti sono lo stato di disoccupazione di almeno di 6 mesi e la residenza di una delle regioni previste dal progetto. In parole povere, possono usufruire di questa agevolazione le donne con almeno 6 mesi di disoccupazione continuativa e residenti in una regione considerata svantaggiata o che vengono assunte in una azienda appartenenti a settori dove la forbice tra dipendenti uomini e donne, pende sensibilmente dalla parte maschile.

Negli altri casi è necessario avere un periodo di disoccupazione molto più lungo, nell’ordine dei due anni. Lo stato di disoccupazione naturalmente è certificato dall’iscrizione all’Ufficio di Collocamento competente in base alla residenza dell’interessata. La domanda non va prodotta dalla lavoratrice ma dall’Azienda che la assume tramite i servizi telematici dell’Istituto di Previdenza e deve essere fatta dopo l’avvenuta assunzione. Infatti starà all’INPS valutare se i requisiti sono il linea per la concessione del contributo.