Prosegue l'infuocato dibattito sulla riforma Pensioni in vista della riapertura del cantiere previdenziale. Il 9 settembre prossimo, infatti, riprenderanno in Commissione Lavoro le discussioni sui vari Ddl che vorrebberocambiare l'attuale riforma pensionistica, concedendo misure a favore della pensione anticipata. La stessa Elsa Fornero ha fatto intendere, nell'ultima intervistaall' Ansa, che orai tempi sono maturi per apportare modifiche strutturali alla sua legge. La flessibilità in uscita, visto che la situazione è meno critica, potrebbeessere concessa, tenendo in considerazione, ha precisato,l'equilibrio dei conti pubblici.

A che prezzo, dunque? L'exMinistro del Lavoro ipotizza un taglio del 3-3,5 % per ogni anno di anticipo e un 'occhio di riguardo ' per i precoci e per coloro che svolgono mansioni pesanti. A queste categorie di pensionandi, suggerisce, si potrebbero diminuire le decurtazione annuali. Nonostante il 'cambio di rotta' sia stato ben visto da Cesare Damiano e dai lavoratori, la domanda degli iscritti all'agguerrito gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti ' resta: che fine ha fatto la quota 41?

Ultime pensione anticipata uomini e donne, Fornero : quanto costa la flessibilità proposta?

Per i lavoratori precoci questa dichiarazione non cambia molto gli scenari attuali e non soddisfa.

Sul gruppo piovono i commenti sulla penalizzazioni proposta, all' unisono i lavoratori sostengono che, a conti fatti, poco cambierebbe rispetto alla proposta di Boeri. Sì alla pensione anticipata per uomini e donne ma a caro prezzo, le decurtazioni proposte sarebbero comunqueeccessivamente penalizzanti, specie per i precoci che anagraficamente sono ancora 'troppo' giovani.

La quota 41 citata nel Ddl 857 di Damiano, fanno presente i lavoratori, resterebbe l'unica ancora di salvezza possibile per accedere ad una pensione e ad una vecchiaia dignitose.Dopo 41 di contributi versati non si può, dicono sulla pagina facebook, sentir costantemente parlare di penalizzazioni, seppur ridotte. Nessun taglio, tuonano sul web, l'età non può contare, devono valere solo gli anni di contributi versati.

Per le lavoratrici iscritte al gruppo 'opzione donna proroga al 2018', invece, l'obiettivo primario sarebbe ottenere l'estensione della pensione anticipata a 57 anni fino al 2018. Le donne consce di andare incontro al ricalcolo contributivo dell'assegno, sarebbero disposte ad accettare pur di poter usufruire della c.d opzione donna. Inoltre,alcuni uomini stanno richiedendo, chiamando in causa la parità dei diritti e la libertà discelta, che l'opzione donna venga estesa anche a loro. Per queste due categorie, forse, la strada potrebbe essere meno in salita, visto che entrambe le richieste vanno nella direzione del binomio flessibilità in cambio di penalità.

Cosa cambierà è presto per dirlo, una certezza arriva però dall'onorevole Gnecchi che, rispondendo a un precoce, rassicura gli animi dei più pessimisti dicendo 'nessuna riforma sarà peggiorativa'. Non resta che attendere il 9 /9 per comprendere se e in quali termini migliorerà il sistema pensionistico italiano.