Dopo le tante discussione avvenute negli ultimi mesi, che porteranno ad una modifica del sistema previdenziale italiano, si delinea una nuova ipotesi che vedrebbe la possibilità di adottare una nuova legge che sia un mix di alcune proposte evidenziate dal presidente Inps, Tito Boeri. Anche in questo caso, si prevede un iter parlamentare piuttosto lungo che possa portare all'approvazione del provvedimento in questione.
Previste penalizzazioni fino al 12 percento, derivanti da tagli del 3 percento annuale
Questo piano, ideato in collaborazione tra lo stesso Boeri e il premier Renzi, appare come un compromesso tra il sistema di uscita flessibile Quota 100, mini-pensione e sistema contributivo.
Tutto questo, in grado di permettere l'uscita anticipata dal lavoro con delle penalizzazioni che, nella peggiore delle ipotesi, porterebbe alla decurtazione degli assegni previdenziali pari al 12 percento, derivanti da tagli del 3 percento per ogni anno di anticipo rispetto ai normali requisiti pensionistici. Un modo per andare in pensione a partire dai 62 anni di età, con un anticipo di almeno 4 anni rispetto agli attuali limiti, applicando il conteggio degli assegni con il metodo contributivo.
Potrebbe essere applicato anche il cosiddetto prestito previdenziale
E' chiaro che i lavoratori, in caso di approvazione di questa normativa, subirebbero un taglio piuttosto consistente agli assegni pensionistici, compensati da un eventuale prestito previdenziale, da parte dell'Inps, di circa 700 euro al mese.
Questo prestito dovrà poi essere restituito dai lavoratori stessi a rate, una volta raggiunti i requisiti previsti per la pensione. Questo tipo si sistema potrebbe essere applicato, dato che il costo per le casse dello Stato sarebbe praticamente nullo. Resta ora da capire se questa eventuale novità sarà introdotta nella prossima Legge Finanziaria oppure se verrà inserita in un apposito decreto previdenza. Un'altra ipotesi che potrebbe essere presa in considerazione è quella relativa al cosiddetto contributo di solidarietà da applicare alle Pensioni più alte,al di sopra di 3.000 euro.