Dopo le ultime novità relative alla proroga del sistema sperimentale Opzione Donna al 31 dicembre 2015, un'altra categoria di lavoratori spera che il governo Renzi possa trovare una soluzione per la loro problematica: parliamo dei cosiddetti Quota 41, i lavoratori precoci che hanno iniziato a lavorare prima del compimento del 20esimo anno di età. Per loro, se il governo dovesse avere il via libera dai tecnici del ministero dell'Economia, ci potrebbe essere la possibilità di andare in pensione al raggiungimento del versamento di 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica e senza alcuna penalizzazione sull'assegno pensionistico, così come evidenziato sul sito "laleggepertutti.it".

Prima del gennaio 2015, penalizzazione applicata ai lavoratori precoci che sono andati in pensione

Naturalmente, per giungere all'applicazione di questa normativa, sarà necessario modificare l'attuale sistema previdenziale, la "famigerata"riforma Fornero, con la sua rigidità, entrata in vigore nel 2012, grazie al governo di allora,guidato da Mario Monti. Questa legge nacque in un momento di grave crisi economica, con l'obiettivo didare quella sostenibilità economica di cui l'Italia aveva bisogno. Ai lavoratori precoci andati in pensione prima del primo gennaio 2015, è stata applicata una penalizzazione dovuta, appunto, alla legge Fornero. Con la Legge di Stabilità 2015, invece, è stata garantita la sospensione di questa penalizzazione per tutti i lavoratori che hanno richiesto di lasciare il lavoro, a partire da quest'anno.

Ovviamente, una disparità contrastata da sindacati e da alcune forze politiche, che chiedono al governo un provvedimento che possa mettere tutti d'accordo.

Se non si dovesse arrivare ad alcuna soluzione, si potrebbe concretizzare per i Quota 41, quanto proposto dal presidente dell'Inps Tito Boeri, il quale vorrebbe applicare un sistema flessibile che tenga in considerazione il conteggio dell'assegno pensionistico per tutti i lavoratori.

Si aspetta che il premier Renzi possa proporre una valida soluzione per i precoci, anche se le aspettative non sono positive, in considerazione della carenza di risorse finanziarie da applicare ai metodi di uscita flessibile dal lavoro.