Mentre si attende il mese di settembre per capire quali siano le possibilità di una proposta congiunta di riforma delle Pensioni 2015 da presentare in tempo per la legge di stabilità, sembra che qualcosa si stia muovendo per la questione dell'opzione donna e della settima salvaguardia per gli esodati. Il giorno da segnare sul calendario è il 9 settembre, quando riprenderanno i lavori della Commissione Lavoro alla Camera e i confronti con il Ministero dell'Economia e del Lavoro, con l'Inps e con la Ragioneria dello Stato. L'idea sarebbe quella di estendere l'opzione donna a tutto il 2015 (senza, dunque, adeguamento alla 'speranza di vita') e di aprire le procedure per una nuova salvaguardia agli esodati per un totale di 26mila nuove posizioni.

In forse, invece, la flessibilità in uscita: le ambiguità e i silenzi del governo Renzi fanno pensare che, nonostante le dichiarazioni di Damiano, il tutto si rivelerà molto più complesso di quanto si possa ritenere.

Opzione donna ed esodati, aspettando la riforma pensioni 2015: news 22-08

Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, ha sottolineato come siano due gli interventi fondamentali che verranno discussi a partire dal 9 settembre. In primo luogo, l'opzione donna: sembra essere stato trovato un accordo a livello politico affinché vengano definitivamente corrette le oramai famose due circolari dell'Inps che hanno dato il via alla class action: la n. 35 e la n. 37 del 2012.

Insomma, si tratterebbe di permettere che le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2015 abbiano raggiunto il requisito anagrafico di 57 anni (58 anni per le autonome) e il requisito contributivo di 35 anni di andare in pensione con il ricalcolo contributivo dell'assegno. In poche parole, nessun adeguamento alla speranza di vita e una correzione di quanto previsto dall'Inps: si attende soltanto che la proposta venga convertita in legge e i tempi dovrebbero essere veloci, entro il mese di ottobre.

Per quanto riguarda gli esodati, invece, si tratterebbe di convertire in legge la proposta n. 2958 del PD con la possibilità di estendere a tutto il 2016 i profili tutelati che si sono aperti tramite la sesta salvaguardia. La sostenibilità economica ci sarebbe: ci sarebbero, infatti, ancora i 3,3 miliardi di euro che sono stati risparmiati proprio con il Fondo Esodati.

In poche parole, si tratterebbe soltanto di volontà politica e non dovrebbero esserci problemi dal punto di vista finanziario. Damiano ritiene che i due interventi potrebbero diventare realtà in breve tempo.

Sul fronte, infine, di una riforma delle pensioni per il 2015 che contempli la flessibilità in uscita sembra essere tutto fermo: il governo Renzi non si pronuncia, Cesare Damiano continua il suo pressing e le proposte in ballo restano le stesse. I tempi, comunque, sono sempre più stretti e la legge di stabilità 2016 si avvicina sempre di più: si teme che la strategia sia quella di rinviare le discussioni e il confronto politico, in maniera tale da non permettere i tempi tecnici di un intervento strutturale. È tutto con le ultime news al 22 agosto sulla riforma delle pensioni 2015 del governo Renzi; per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto poco sopra il titolo dell'articolo.