La Buona Scuola che si presenta ai nastri di partenza dell’anno scolastico 2015/2016 è nuova solo a metà. In realtà, nonostante il restyling del Governo Renzi, molti dei problemi sono rimasti invariati, se non addirittura aumentati. Primo fra tutti, le cattedre rimaste scoperte nonostante il piano straordinario di assunzioni, punto di forza della riforma renziana. Per non parlare degli istituti che sono rimasti senza il proprio dirigente scolastico, uno ogni sei di media.

Riforma scuola, alle assunzioni di agosto si aggiungono quelle della fase B

La scuola è già iniziata nella provincia di Bolzano lunedì scorso, mercoledì è stato il turno del Molise, ma all’inizio della prossima settimana per quasi tutte le altre regioni suonerà la prima campanella dell’anno. Con tanti nuovi docenti: ad iniziare dai 29 mila precari stabilizzati nelle fasi “zero” e “A” di luglio ed agosto ai quali verranno aggiunti gli 8.200 della “fase B” che entro stanotte conterà, presumibilmente, l’accettazione altri 550 candidati indecisi fino all’ultimo.

Dopodiché la palla passerà agli uffici scolastici che rimarranno aperti anche nella giornata di domani affinché tutti i nuovi insegnanti possano firmare il contratto di assunzione, prima di lunedì prossimo.

Ma non è scontato che l’organizzazione scolastica riesca a fare in modo, come annunciato, che entro l’inizio delle lezioni ogni classe abbia i suoi insegnanti: proprio per questo le supplenze annuali hanno avuto come termine ultimo per l’assegnazione lo scorso 8 settembre, ma non è affatto detto che per molte cattedre la nomina non avvenga a lezioni già iniziate.

Supplenze scuola anno scolastico 2015/16: saranno più di 60 mila

Per l’appunto le supplenze. Obiettivo dichiarato della Buona scuola di Renzi fu, agli albori, quello di eliminare le supplenze. E, invece, i supplenti sono ancora lì e la scuola avrà ancora bisogno di loro. Come e forse più degli altri anni scolastici.

Il Sole 24 ore di oggi calcola che saranno, almeno in partenza, in 60 mila i precari che troveranno una cattedra da riempire, tra i posti di insegnamento comuni e quelli di sostegno.

A maggior ragione per la circostanza che alcune discipline continuano ad avere carenza di insegnanti: c’è bisogno di tanti insegnanti di matematica nelle regioni del Nord Italia.

E, dalla prossima settimana, i presidi continueranno a scegliere dalle graduatorie di istituto possibili supplenti per colmare le lacune. Proprio per questo, i 60 mila supplenti sono destinati a salire di numero.