Non solo Jobs Act, Buona scuola e riforma delle Pensioni. Sono tante le novità della legislazione italiana che i lavoratori troveranno alla ripresa dopo le vacanze estive.

Congedo parentale: le novità del 2015 della L. 80/2015

Con la Legge numero 80 del 2015 è stato rivoluzionato, ad esempio, lo strumento del congedo parentale, innalzando il limite di utilizzabilità dagli 8 ai 12 anni di età del figlio, aumentando da 3 a 6 anni di età del bambino la possibilità di usufruire dell’indennità, indipendentemente dalle condizioni del reddito e la possibilità di utilizzare il congedo sia in modalità mensile, che giornaliera che, addirittura, oraria.

Novità scuola: esonero docenti vicari e spese sanitarie

Una norma riguarda da vicino i dirigenti scolastici: non potranno più chiedere l’esonero oppure il semiesonero per gli insegnanti che svolgano le funzioni di vicario. E’ la stessa Legge di stabilità del 2015 a disporre la soppressione dell’articolo 459 del decreto legislativo numero 297 del 1994.

Brutte notizie, invece, sul fronte delle spese sanitarie che aumenteranno e saranno a carico di chi ne usufruisce. La legge numero 18 dello scorso 14 agosto stabilisce, nello specifico, che le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale alle quali si sottopongono gli assistiti e che non rientrino nelle situazioni di derogabilità disciplinate da un decreto del ministero della salute, siano a loro carico.

Pensione anticipata e pensione di vecchiaia: cambia l’età minima e gli anni di contributi per chi andrà in pensione l’1 settembre 2016

Cambiamenti sono poi previsti anche sul fronte delle pensioni, in particolare per quei docenti e personale Ata che andranno in pensione a partire dall’1 settembre 2016. Infatti, cambierà l’età minima per andare in pensione di vecchiaia, passando dagli attuali 66 anni e 3 mesi richiesti per l’anno corrente sia per gli uomini che per le donne, ai 66 anni e 7 mesi richiesti per andare in pensione tra un anno.

Per quanto riguarda, invece, la pensione anticipata, aumenta il numero di anni di anzianità contributiva che passa dagli attuali 42 anni e 6 mesi ai 42 anni e 10 mesi per gli uomini per il 2016; per le donne, invece, gli attuali 41 anni e 6 mesi passeranno a 41 anni e 10 mesi.

Infine, a partire dal nuovo anno, occorre far attenzione ai nuovi divisori ed ai nuovi parametri di trasformazione che verranno ridotti dell’1,5% medio: in tal modo, verrà influenzato il calcolo delle pensioni per la parte relativa al conteggio del contributivo.