Nella giornata di ieri c'è stata l'audizione di Pier Carlo Padoan dinanzi alle Commissioni Bilancio e Lavoro della Camera dei Deputati e del Senato, durante la quale il ministro ha chiarito qual è la linea che perseguirà il governo Renzi sul tema della riforma delle pensioni 2015-2016: in primo luogo, è stata chiarita la tempistica, qualsiasi intervento si deciderà di mettere in campo non potrà che essere connesso alla Legge di Stabilità 2016 e soprattutto sarà valutato, in questo senso, a partire dalle necessità di bilancio; in secondo luogo, è possibile una misura che preveda una maggiore flessibilità in uscita, ma essa andrà studiata con molta attenzione perché la previdenza rappresenta una delle voci di spesa più elevate per quanto riguarda le casse dello Stato.

Importanti novità sono state espresse anche sul tema degli esodati,per il quale il ministro ha sottolineato da un lato come la questione delle eccedenze del Fondo sia tutta da verificare, dall'altro come il governo Renzi intenda impegnarsi per una risoluzione definitiva. Infine, sono arrivate prudenti aperture anche sulla possibilità di una proroga dell'opzione donna.

Padoan e la riforma pensioni 2015-16 del governo Renzi, ultime news

La sensazione che si è avuta, durante l'audizione, è quella di un'estrema prudenza: il ministro Padoan, infatti, ha aperto ad alcune modifiche della legge Fornero, ma ha sottolineato come nulla di definitivo è possibile dire in questo momento. La riforma delle Pensioni 2015-2016 è rinviata in sede di Legge di Stabilità: bisogna capire quali sono i risparmi possibili e quali le possibilità di movimento in vista di provvedimenti che, comunque, avranno un costo e un peso per le casse dello Stato.

Padoan ha, di fatto, parlato di disponibilità da parte del governo Renzi all'inserimento di misure di maggiore flessibilità, ma la tipologia dell'intervento non è stata ancora definita: il punto di partenza deve essere quello dell'aspettativa di vita, non si può pretendere di divenire cittadini 'inattivi' troppo presto. In più, aggiunge il ministro, l'Italia è un paese caratterizzato da un vastissimo debito pubblico e mettere in campo misure previdenziali in deficit di bilancio potrebbe essere eccessivamente rischioso (anche se con la Tasi si procederà proprio così, allargando di fatto l'entità del debito pubblico).

Sul tema esodati, invece, il governo Renzi si starebbe muovendo nella direzione di un intervento che Padoan delinea come 'definitivo', da inserire nella Legge di Stabilità: la soluzione dovrebbe essere vicina, ma anche in questo caso la situazione va valutata attentamente attraverso una compensazione sui saldi della finanza pubblica.

Infine, l'opzione donna: il governo sta valutando la possibilità di una misura ad hoc che possa permettere l'utilizzazione del particolare 'scivolo' anche a partire dai trattamenti che vanno in decorrenza a partire dal 31 dicembre 2015. Insomma, l'intervento di Padoan è sembrato decisivo nella misura in cui ha chiarito quale sarà la linea del governo Renzi: un giusto equilibrio tra aspettative da parte dei cittadini e ragion di Stato; nulla può essere definito, senza che vi sia un'accurata gestione dei fondi pubblici.

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