Il nodo che sembra essere divenuto centrale nelle discussioni sulla riforma pensioni 2015-2016 del governo Renzi riguarda il cosiddetto 'scalone' che le donne dovranno subire a partire dal 2016, con un aumento dell'età pensionabile. Le ultime news raccontano come il ministro Poletti sia intervenuto a Modena, sottolineando come la questione centrale riguardi proprio il rapporto tra lo 'scalone' e il turnover generazionale e come il governo Renzi sia a lavoro per trovare una soluzione. Le sue parole fanno eco a quelle di Matteo Renzi che ha chiarito come un qualsiasi intervento non debba toccare i conti pensionistici, ma che comunque sia necessario un intervento per una flessibilità in uscita.

La proposta che sarebbe al vaglio del governo, secondo le parole di Poletti, sarebbe la seguente: un'uscita anticipata dal mondo del lavoro per le donne con una sorta di Quota 97, cioè con 62-63 anni di età e 35 anni di contributi, con una penalizzazione intorno al 10%, in connessione con l'aspettativa di vita che si accresce anno dopo anno. Si tratta, comunque, di un'ipotesi: Poletti spiega che soltanto quando tutti i conti per la legge di stabilità saranno stati fatti, allora sarà possibile capire se è possibile un intervento di questo tipo. Resta, comunque, aperta una domanda: e gli uomini? L'intervento sarà soltanto per le donne? E soprattutto: i precoci? Sul tema, è intervenuta anche la Camusso, che ha attaccato apertamente il ministro Poletti sulla questione dell'aspettativa di vita.

CGIL contro Poletti e proposta M5S: ultime news riforma pensioni 2015 del governo Renzi

Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, in occasione di una visita all'Expo di Milano, ha immediatamente attaccato il ministro Poletti: in primo luogo ha chiarito come una riforma delle Pensioni 2015-2016 debba essere per tutti e dunque strutturale e non soltanto riguardare alcune categorie, come le donne o gli esodati; in secondo luogo ha sottolineato come il concetto di 'aspettativa di vita' sia assolutamente differente per chi lavora 'staccando cedole' e chi lavora in un altoforno, ponendo l'attenzione sui lavori usuranti.

Se il MEF di Padoan ritiene che bisogna lavorare sulla connessione tra qualità del lavoro, età e tempo di vita, allora bisogna ragionare per mestieri e andare incontro proprio a coloro che svolgono i lavori più pesanti. La Camusso si è detta aperta al confronto, ma soltanto se viene messo in campo un discorso serio sulla flessibilità in uscita per tutti, uomini e donne, esodati e non.

Le ultime news sulla questione pensionistica e, in particolar modo, sugli esodati arrivano da Rizzetto del M5S che ha presentato un'interrogazione parlamentare (la n. 5-06291), nella quale si chiede al governo Renzi di portare la questione esodati in Europa e chiedere l'utilizzazione del fondo sociale europeo per risolvere la vertenza. Secondo l'intervento di Rizzetto, questa possibilità era stata paventata da Laszlo Andor, Commissario Europeo nel 2014, ma il governo non aveva fatto nulla al tempo.

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