Sembra aver cambiato idea il ministro dell'Economia sulla riforma Pensioni dopo il vertice di ieri a Palazzo Chigi con il ministro del Lavoro e i rispettivi staff tecnici. Incontro, "convocato" dal premier Renzi che ha dato impulso alla discussione sulla questione previdenziale, per fare il punto della situazione in attesa dell'audizione di oggi davanti alla commissioni Lavoro e Bilancio di Camera e Senato sulla vicenda degli esodati e sull'uscita dal lavoro più flessibile rispetto ai criteri imposti dalla legge Fornero. Dopo la chiusura di Pier Carlo Padoan, nei giorni scorsi, a possibili operazioni per la flessibilità in uscita dal lavoro da inserire nella legge di Stabilità, oggi il cambio di passo.

Legge di Stabilità, Padoan: in agenda flessibilità per le pensioni

Non solo per la salvaguardia degli esodati in attesa del settimo provvedimento che li tuteli dai "disastri" provocati dalla manovra pensionistica del 2011. Ma anche nuovi criteri di accesso, seppur mirati e con molta probabilità circoscritti solo ad alcune categorie di lavoratori e non a tutti, alla pensione anticipata. "Il governo - ha dichiarato oggi Padoan, in audizione in Parlamento a proposito della flessibilità in uscita - è comunque impegnato ad analizzare la questione. A partire - ha aggiunto segnando il cambio di direzione - dalla legge di stabilità e compatibilmente - ha sottolineato - con il quadro di finanza pubblica".

Rifacendo i conti sugli esodati che hanno già usufruito delle sei misure di salvaguardia varate dal precedente e dall'attuale governo, il responsabile del Mef ha spiegato che per il settimo provvedimento è necessaria una "nuova autorizzazione di spesa". Padoan ha fatto riferimento anche a un "intervento normativo che consideri - ha detto il ministro - l'impatto sull'indebitamento netto".

Previdenza e lavoro, Poletti: pensioni più flessibili tra le priorità

Nel confermare comunque che con la manovra finanziaria verrà accordata la settima salvaguardia agli esodati, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha ribadito che "il turnover" per consentire l'entrata dei giovani nel lavoro e agli over 55 che perdono in lavoro di andare in pensione in anticipo sono tra "gli elementi di priorità" a cui guarda l'esecutivo.

"Si deciderà - ha detto Giuliano Poletti sulla stessa lunghezza d'onda di Padoan - all'interno della legge di stabilità". Adesso si resta in attesa di conoscere quali sono le soluzioni studiate dal governo per fronteggiare, almeno in parte, le ricadute negative della legge Fornero sul sistema previdenziale e sul mercato del lavoro, anche se la manovra pensionistica del Governo Monti, va detto, sta ancora tutelando la finanza pubblica dopo aver evitato il default nel 2011. Per questo si parla di misure per la flessibilità che consentano l'accesso al pensionamento con tre anni in anticipo e non di modifiche strutturali alla legge Fornero che fissa l'età pensionabile in 66 anni e sette mesi. Le ultime dichiarazioni di Poletti e Padoan sembrano incoraggianti, le novità potrebbero non arrivare per tutti.