Un no alle modifiche della legge Fornero, così come da più parti chiesto e sostenuto, arriva dall'Europa, dalla Banca centrale Europea (BCE), capeggiata dall'Italiano Mario Draghi, ma anche sul versante interno si allarga il fronte dei no a partire dalla stessa Confindustria di Squinzi, che fino a pochi giorni fa si era detto favorevole a misure concernenti la flessibilità e l'uscita anticipata dal lavoro. Le modifiche alla legge Fornero, attualmente vigente dal 2011 spaventano Ue e Bce, soprattutto alla luce delle ultime notizie sull’andamento dell’economia italiana.

Europa sempre contraria, insieme a Draghi, a modifiche della legge Fornero

L'intransigenza dei tecnici e superburocrati europei non è una novità. L'italianissimo presidente della Bce Mario Draghi, è da sempre favorevole a riforme strutturali, però guai a toccare il sistema pensionistico vigente, dettato dalle rigide norme della legge del governo Monti del dicembre 2011. Draghi, infatti, invita a continuare sulla strada delle riforme intraprese dal governo del premier Matteo Renzi per porre rimedio all’alto debito pubblico che l’Italia ancora ha, piuttosto che puntare su interventi pensionistici. In sintonia con il presidente della BCE è il parere dell’Ue. L'Unione Europea, difatti, mal vedrebbe modifiche sulle Pensioni italiane, ma con un'unica eccezione: l’approvazione dell’assegno universale, come sostegno alla povertà.

Misura che è del resto già in vigore in quasi tutti gli altri Paesi europei.

Padoan e Squinzi alleati: si a modifiche ma a costo zero, si a tagli tasse per imprese

Sul versante interno, è altresì nota la posizione del ministro all'economia e finanze Padoan sempre contrario a interventi sulle pensioni che, secondo le stime effettuate dai suoi tecnici, graverebbero troppo sul bilancio dello Stato.

Qualsiasi modifica, qualsiasi intervento sul sistema previdenziale deve essere a costo zero, questo il Padoan pensiero. Sempre sul fronte interno c'è da segnalare anche il cambiamento di rotta della Confindustria. Fino a qualche tempo fa il presidente Giorgio Squinzi si era schierato a favore di modifiche sulle pensioni per un rilancio dell’occupazione; ora, preso atto dei nuovi interventi messi in campo dal governo a favore del lavoro e del taglio delle tasse per imprese e famiglieanche il presidente degli industriali italiani ritiene, pur riconoscendo l'esigenza di qualche modifica al sistema pensionistico, che il taglio delle tasse per le aziende sia questione non secondaria perché potrebbe comunque apportare vantaggi ai lavoratori con conseguenti positivi risultati per tutti.Dite la vostra commentando la notizia. Intanto cliccate su “segui” in alto per essere sempre aggiornati.