"A giorni alterni abbiamo informazioni assolutamente diverse da parte dei Ministri e dello stesso Presidente del Consiglio. Ben venga se il Governo ne discute, ma siamo pronti a mobilitarci se non ci sarà questa scelta nella legge di stabilità". Ad affermarlo è il Segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che esprime in questo modo la propria posizione sul delicato tema della flessibilità in uscita dal lavoro e sulle misure di pensionamento anticipato sulle quali sarebbe al lavoro il Governo. Negli ultimi giorni si è infatti registrata una girandola di dichiarazioni da parte dei membri dell'esecutivo, sull'effettiva possibilità che l'Inps possa aprire le proprie porte con maggiore flessibilità rispetto a quanto deciso con la legge Fornero, seppure con riferimento specifico ai casi di maggior disagio lavorativo o di disoccupazione.
Riforma pensioni, la flessibilità deve essere una priorità all'interno della nuova legge di stabilità
Stante la situazione, per la Cgil il tema della previdenza flessibile deve diventare un nodo prioritario nella discussione di ottobre sullaprossima legge di stabilità. Questo "non solo rispetto alle condizioni delle persone e ai tanti lavoratori che non possono sopportare di arrivare fino a 67 anni o per i tanti che hanno accumulato ben più di 40 anni di contributi, ma soprattutto perché bisogna permettere ai giovani di avere un campo di accesso al lavoro". La sindacalista punta quindi al turn over e ricorda come il blocco verificatosi nella staffetta generazionale ha prodotto non solo tante situazioni difficili in età avanzata, ma anche un vasto disagio tra la popolazione dei più giovani, che sta scontando ora un livello di disoccupazione superiore al 40%.
Una condizione che a sua è destinata a creare nuovi problemi in futuro, visto che il mancato inserimento lavorativo genera a sua volte buchi contributivi per le persone che dovranno andare in pensione in futuro.
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