Neanche il tempo di chiudere sdraie e ombrelloni e si torna a parlare di Pensioni. Il nodo è sempre lo stesso: comeintervenire per applicare la flessibilità tanto richiesta. Nelle ultime ore sono giunte alcune dichiarazioni di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera ed esponente della minoranza dem del Partito Democratico, che, in un'intervista alla trasmissione televisiva di La7, Coffee Break, ha evidenziatola necessità di cambiare la legge Fornero nel più breve tempo possibile, e non con superficialità. "Va affrontato il tema della flessibilità, prima ancora di iniziare a discutere della Legge di Stabilità, con la risoluzione di due problematiche, quelle della proroga Opzione Donna al 31 dicembre 2015 e quella della salvaguardia degli esodati" ha tuonato l'ex sindacalista piemontese.
Damiano contro il ricalcolo contributivo proposto da Boeri/Morando
Damiano non è affatto d'accordo con quanto proposto dal presidente Inps, Tito Boeri, e dal vice-ministro Enrico Morando, i quali vorrebbero applicare un sistema flessibile che tenga conto di un ricalcolo contributivo degli assegni previdenziali. Questo eventuale provvedimento porterebbe ad una decurtazione della pensione di circa il 30 percento rispetto ai valori attuali. L'esponente dem del Partito Democraticoevidenzia come 'la penalità da applicare per un lavoratore che usufruisce della pensione anticipata, nella peggiore delle ipotesi, sarebbe dell'8 percento. Su questa base si può ragionare e si potrà avviare un confronto con il governo'.
Intanto, un'altra categoria di lavoratoriè preoccupatadalle decisioni dell'esecutivo in merito alla riforma previdenziale. Parliamo dei lavoratori precoci, quelle persone che hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni e che sperano in un'approvazione di un provvedimento (ddl 857) che consenta loro di lasciare il lavoro al raggiungimento dei 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica.
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