E' flessibilità la parola chiave della nuova riforma Pensioni alla quale sta lavorando l'esecutivo guidato da Matteo Renzi. E mentre prosegue il dibattito sulle diverse proposte per la pensione anticipata con tanti nodi da sciogliere su quali forme di penalizzazioni inserire per rendere sostenibile l'operazione delle modifiche alla legge Fornero, sulle pensioni interviene l'ex premier Massimo D'Alema mettendo la questione previdenziale in relazione con il tema dell'immigrazione. "Se gli immigrati ne andassero come dice Salvini - ha detto il presidente della Fondazione Italiani Europei - da domani non si pagherebbero più le pensioni agli italiani".

Pensioni e immigrazione, scontro tra Massimo D'Alema e Matteo Salvini

Per questo l'ex presidente del Consiglio e segretario dei Ds ha proposto all'esecutivo dalla festa nazionale dell'Unità a Milano di trovare "il coraggio di riformare la legge Bossi-Fini". La normativa sull'immigrazione irregolare "è profondamente sbagliata - secondo Massimo D'Alema - perché ostacola l'immigrazione regolare e favorisce quella clandestina". Non si è fatta attendere la replica del segretario della Lega Nord da tempo impegnato per l'abolizione della riforma pensioni Fornero e per chiedere al governo un'azione più severa contro gli sbarchi dei migranti. "Questo - ha postato Matteo Salvini su Twitter commentando l'intervento di D'Alema - non capisce una mazza, come Renzi.

Noi - ha spiegato il leader del Carroccio in un altro tweet - vogliamo espellere clandestini, ciabattanti e delinquenti, non - ha specificato sul social network - gli immigrati perbene, integrati e con i documenti in regola. Ruspa - ha concluso Salvini - per D'Alema, Renzi e i Piddini". E mentre va in scena lo scontro D'Alema-Salvini su pensioni e immigrazione, continua, in attesa della manovra economica e finanziaria del 2016, il confronto politico e sindacale sulla riforma delle pensioni che dovrebbe puntare a inserire nuovi modelli di prepensionamento.

Riforma pensioni, proposte per la pensione anticipata di Boeri e Damiano

Tra le diverse proposte che si susseguono con insistenza ma che ancora devono essere mediate, limate, rielaborate e condivise quelle del presidente dell'Inps Tito Boeri che propone sì più flessibilità in uscita ma col passaggio al sistema di calcolo contributivo che prevedrebbe una decurtazione delle pensioni sino al 30 e il alcuni casi al 35%.

Mentre prevede penalizzazioni massime dell'8% la proposta di pensione anticipata a 62 anni della minoranza del Pd contenuta in un ddl a firma del presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano. I diversi interventi di Renzi, Poletti, Padoan nei giorni scorsi non hanno sciolto i nodi venuti al pettine ma hanno rassicurato che in qualche modo verrà inserito qualche elemento di flessibilità. Ma non tutti sono ottimisti, in tanti temono una riforma pensioni che ancora una volta danneggia pensionandi e pensionati.