Secondo quanto riferito dallo stesso Pier Carlo Padoandurante un'intervista al quotidiano La Repubblica, il MEF starebbe studiando un meccanismo di flessibilità in uscita da considerare come il primo intervento in vista di una riforma strutturale delle pensioni per il 2015-2016. Le parole del Ministro fanno eco alle ultime dichiarazioni di Matteo Renzi, il quale aveva voluto riaccendere le speranze chiedendo a Padoan e Poletti di studiare un intervento di riforma del sistema previdenziale. Le parole del ministro del MEF, però, non hanno convinto soprattutto per un motivo: la direzione che sta prendendo il governo Renzi, infatti, è quella di permettere un'uscita anticipata soltanto per coloro che si trovano nella situazione di non avere un lavoro e di essere ancora lontani qualche anno dal raggiungimento dell'età pensionabile.

Si tratterebbe, insomma, di un intervento che sanerebbe sicuramente la questione degli esodati e della settima salvaguardia, ma che, di fatto, non tocca per nulla i requisiti della legge Fornero. Le polemiche sono subito divampate, soprattutto da parte di chi, come i precoci, è costretto con la riforma attuale a lavorare anche 46 o 47 anni per raggiungere la pensione.

L'Europa, la Fornero e le ultime news governo Renzi sulla riforma pensioni 2015-2016

Le parole del Ministro Padoan sono state molto chiare: in primo luogo è stato sottolineato come la riforma Pensioni Fornero abbia fatto dell'Italia uno dei paesi con il sistema previdenziale più robusto d'Europa e a dirlo sarebbe stata proprio la Commissione UE.

In parole semplici, l'Europa non vuole che l'Italia tocchi la propria previdenza, per cui i correttivi non potranno essere strutturali. In secondo luogo, afferma Padoan, qualsiasi intervento di riforma delle pensioni per il 2015-2016 non deve pesare sulle casse dello Stato: l'equilibrio della finanza pubblica deve essere salvaguardato e gli interventi, come ha detto lo stesso Renzi, devono essere a costo zero.

Anche in questo caso, il significato è piuttosto semplice: il provvedimento per i disoccupati che si trovano vicino alla pensione conterrà delle importanti penalizzazioni perché dovrà essere a somma zero per la finanza italiana. Pier Carlo Padoan, in effetti, è stato piuttosto prudente: ha preferito sottolineare come ogni tipologia di intervento sia ancora allo studio del MEF e del governo Renzi, senza fare false promesse.

La morale della favola sembra essere la seguente: la riforma delle pensioni per il 2015-2016 non potrà toccare in profondità la legge Fornero, ma potrà soltanto aggiungere qualche correttivo che ne stemperi alcuni eccessi. Padoan ha sottolineato come una riforma del sistema previdenziale debba tenere conto anche dell'invecchiamento attivo della popolazione e dell'aspettativa di vita che si accresce sempre di più: non è pensabile che uno Stato possa 'permettersi' una persona che non lavori più per decenni e che vada in pensione quando potrebbe ancora continuare a svolgere il proprio lavoro.

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