La riforma costituzionale da una parte e quella previdenziale dall'altra agitano in queste ore la maggioranza che sostiene il Governo Renzi. Il premier e leader del Pd ha affrontato ieri le due questioni parlando alla direzione del suo partito alla quale non ha partecipato la minoranza dem che però, da Bersani a Damiano, sembra apprezzare le aperture di Renzi sulla riforma del Senato e la flessibilità in uscita per la pensione anticipata. Ma aldilà delle polemiche e delle divisioni su alcuni punti dell'attività di governo che si ripresentano spesso nel Pd, dal Jobs act alla riforma della scuola, dal fisco alla Pubblica amministrazione, "non penso - ha detto Damiano - che si vada verso la rottura".
Riforme, dal Senato alle pensioni, Damiano: non penso si vada verso rotture
Sul Senato, ritenendo "giusto quello che dice Renzi" sulla necessità di fare le riforme, il parlamentare di "Sinistra è cambiamento" pensa che si debba chiudere al più presto senza lacerazioni interne. Per quanto riguarda la riforma Pensioni, Damiano, apprezzando le ultime dichiarazioni del premier che "ha detto nella legge di Stabilità c'è spazio per la flessibilità in uscita", ha ribadito che secondo lui le "soluzioni ci sono". Sulle misure in materia previdenziale da introdurre in un contesto di tutela dei conti pubblici si aspettano le scelte ufficiali del governo dopo che il presidente del Consiglio ha impresso un'accelerazione chiedendo a Padoan e Poletti di individuare una soluzione sostenibile dal punto di vista finanziario.
Pensioni, audizione di Poletti e Padoan in commissione Lavoro alla Camera
I ministri dell'Economia e del Lavoro giovedì prossimo, 24 settembre, a partire dalle ore 8.30, saranno sentiti dalle commissioni Bilancio e Lavoro di Montecitorio e Palazzo Madama. Dovranno riferire in particolare sulla questione degli esodati e su quali misure il governo si appresta a varare, ma è chiaro che sarà l'occasione utile per fare il punto sulla situazione in generale della previdenza e su quali siano le misure per la flessibilità verso la pensione anticipata potenzialmente sostenibili sotto l'aspetto economico.
Subito dopo le audizioni di Poletti e Padoan, alle ore 14 la commissione Lavoro della Camera dei Deputati ascolterà invece i rappresentanti dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale sulla situazione delle pensioni di donne e uomini nel nostro Paese.
Previdenza e flessibilità, il ministro del Lavoro: analizziamo tutte le opzioni
Il ministro Poletti ha ribadito ieri sera che il governo sta "analizzando tutte le opzioni" possibili sulla base di calcoli e simulazioni e ha bollato come "fantasiose" alcune proposte che circolano da tempo. Le soluzioni per una maggiore flessibilità a cui sembra puntare il Governo Renzi sono la "opzione uomo", destinata a chi è rimasto senza lavoro mentre si trova a qualche anno dal pensionamento: il lavoratore potrà così andare in pensione tre anni prima, ma la decurtazione dell'assegno previdenziale non sarebbe legata al calcolo contributivo. Così si potrà andare in pensione a 63 anni e 7 mesi, 3 anni prima di quanto prevede attualmente la legge Fornero a partire dal 2016.
L'altro provvedimento a cui l'esecutivo punterebbe per superare lo scalino della riforma pensionistica del 2011 che blocca il turn over, la "nuova opzione donna": prepensionamenti per le lavoratrici a 62/63 anni con 35 anni di contributi previdenziali. In questo caso, gli assegni pensionistici erogati con tre anni d'anticipo, subirebbero una penalità di circa il 10%.