Anche per quanto riguarda il rinnovo del contratto degli statali, dopo mesi di promesse e indiscrezioni, con l’approvazione in Consiglio dei Ministri della Legge di Stabilità arriva il momento della verità. E si tratta di una verità che si annuncia alquanto indigesta per i 3,2 milioni di lavoratori della Pubblica Amministrazione senza contratto da sei anni: la cifra stanziata dal governo per il rinnovo del contratto degli statali sarebbe di soli 200 milioni di euro, pari ad un aumento di stipendio di circa 5 euro al mese.

Blocco del rinnovo del contratto degli statali: ‘illegittimo’ secondo la Corte Costituzionale

Il rinnovo del contratto degli statali era stato disposto dal governo Berlusconi nel 2010 e successivamente confermato dai governi Monti, Letta e Renzi che avevano inserito il blocco degli stipendi dei dipendenti della Pubblica Amministrazione nei decreti riguardanti il risanamento dei conti pubblici.

Nello scorso mese di giugno, una sentenza della Corte Costituzionale aveva dichiarato ‘illegittimo’ il blocco degli stipendi, pur riconoscendone la validità in funzione del risanamento dei conti pubblici. Un riconoscimento che chiudeva la strada alla possibilità di ottenere un risarcimento per la perdita di potere d’acquisto patita dai lavoratori statali, stimata in oltre 4000 euro complessivi, ma che di fatto obbligava il governo a sedersi al tavolo della trattativa con i sindacati per rinnovare, finalmente, il contratto scaduto nel 2009.

Contratto statali: sindacati sul piede di guerra

Subito dopo la sentenza della Corte Costituzionale, il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, si affrettava a promettere lo stanziamento nella Legge di Stabilità dei soldi necessari al rinnovo del contratto degli statali che i sindacati stimavano da 5 a 7 miliardi di euro se solo si voleva recuperare il tasso d’inflazione programmato dell’1 per cento.

L’ammontare della cifra aveva generato un fiorire di ipotesi sulle varie possibilità di adeguamenti degli stipendi da contrattare con i sindacati in sede di rinnovo: dagli adeguamenti graduali, partendo dagli stipendi più bassi, al rinnovo dei contratti graduale per settori.

Nei giorni immediatamente precedenti il varo della Legge di Stabilità erano filtrate indiscrezioni in merito alla cifra stanziata dal governo, 300-400 milioni che avrebbero voluto dire circa 10 euro lordi, in media, per ognuno dei 3,2 milioni di dipendenti della Pubblica Amministrazioni.

Le immediate proteste dei sindacati sono state ora rinforzate dalla scoperta che la cifra è, in realtà, ancora più bassa: 200 milioni di euro, circa 5 euro di aumento mensile.

Unanimi i sindacati della Pubblica Amministrazione Fp-Cgil, Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa nel ritenere l’aumento ‘una provocazione’, promettendo ‘lotta dura’ affinchè sia ripristinato il diritto dei lavoratori statali ad un adeguamento degli stipendi congruo, come stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale.