Un articolo pubblicato sul numero odierno del giornale 'Il Messaggero' denuncia la crisi economica in cui versa la Scuola pubblica italiana, a dispetto dei proclami ottimistici ripetuti continuamente dal ministro dell'Istruzione Giannini e dai suoi collaboratori. Niente più risme di carta da comprare o toner per le stamparti, tanto meno verrà a mancare la carta igienica, le promesse fatte in Tv e alla radio.

La scuola in stile 'Mulino bianco' dove finalmente tutto sarebbe funzionato e dove non sarebbe mancato nulla, rimane ancora un sogno utopistico a giudicare dai primi dati relativi all'anno scolastico 2015/6.

Soldi alla scuola dal governo ma la realtà è un'altra

La legge 107 aveva promesso un notevole incremento delle risorse messe a disposizione per il Fondo di funzionamento ordinario, fondo più che raddoppiato rispetto al 2014/5: 233 milioni all'anno, questa la cifra che il governo ha stanziato.

Problemi risolti, dunque? Il vicepresidente dell'Associazione Nazionale Presidi, Mario Rusconi, pur sottolineando l'apprezzamento per il raddoppio della dotazione disposto dal Miur, non crede che tali risorse possano ancora coprire le esigenze primarie delle scuole, ragion per cui il contributo volontario, chiesto praticamente ovunque alle famiglie, continuerà ad essere domandato.

Scuola e contributo volontario: alternativa al Ffo o necessità?

Il Messaggero ha intervistato, inoltre, il preside del Gentileschi di Milano, Agostino Miele, il quale ha sottolineato come gli stage aziendali, i 6 laboratori di informatica, le lavagne interattive in 66 classi e i corsi per le certificazioni linguistiche sopravvivono grazie ai contributi delle famiglie che versano 140 euro a testa.

Anche il preside del liceo scientifico Labriola di Roma, Ottavio Fattorini ritiene che il contributo volontario non possa essere, al momento, assolutamente soppresso visto che le spese sono talmente tante da non poterlo considerare un'alternativa al Fondo di funzionamento ordinario.

Se facciamo due conti, si può ben capire quanto sia difficile rinunciare al contributo volontario: 100 euro per ogni studente fanno 100.000 euro in un istituto con 1000 iscritti. L'aumento del fondo di funzionamento, promesso dal ministro Giannini, è di circa 10.000 euro, in media, per ogni scuola. Siamo ancora lontani, troppo lontani.