Prosegue ininterrottamente il dibattito pubblico e politico intorno al tema previdenziale, oggi l'attenzione dei lavoratori è tutta catalizzata sullaLegge di Stabilità. Lavoratrici donne, precoci ed esodati, si chiedono, impazienti sul web, se dopo la giornata di oggi si potrà ipotizzare una svolta o se il 'calvario' previdenziale continuerà e soprattutto per quanto.Stando alle ultime notizie ufficiali date dal Premier Renzi, intervenutodi recentenel corso della trasmissione radiofonica Rtl 102.5, la flessibilità in uscita sarà oggetto di discussione solo a partire dal 2016. L'intento, ha chiosato il Premier Renzi, è quello di evitare "interventi raffazzonati chepossano portare a commettere errori come nelrecente passato".Instudio a "Che tempo che Fa" ha aggiunto "sulle Pensioni se non si interviene a conti certi si fanno danni, ma danni grossi".

Dunque, pare che al momento le uniche misure che potrebbero 'vedere la luce' nella Legge di Stabilità, in discussione oggi 15 ottobre, siano: opzione donna al 31/12/2015 ed esodati. Ma anche per questi lavoratori si rischia una settima salvaguardia solo parziale. Damiano ha ipotizzato una copertura per circa 26.000 esodati e per i restanti 23.500 quali intenzioni avrà il Governo?

Opzione donna, esodati, precoci e flessibilità: proseguirà il calvario o ennesimo rinvio?

Stando alle ultime indiscrezioni in Legge di Stabilità si potrebbe andare verso una 'flessibilità part time' per tutti coloro che dal 2016 al 2018 matureranno i requisiti per accedere alla quiescenza. La misura consentirebbe al lavoratore di optare per il part-time al 60%-40% ove a versare i contributi in busta paga ci penserebbe il datore di lavoro, che verserebbe quelli che avrebbe dovuto versare all'Inps.

In questo modo vi sarebbe il richiesto turnover generazionale, si svecchierebbero le aziende, ed il lavoratore avendo i contributi figurativi non avrebbe problemi, una volta uscito dal lavoro, di penalizzazione sulla pensione.

La proposta potrebbe, dunque, riguardare quanti abbiano 63 anni e 7 mesi dal 2016. Chiaro che se la flessibilità venisse concessa solo attraverso un intervento di questo tipo, per i lavoratori precoci non vi sarebbe alcun beneficio.

Ricordiamo, infatti, che Damiano, Camusso, Rizzetto, Simonetti, Fedriga e Salvini puntano da tempo sul fatto che si conceda la pensione piena a quanti abbiano versato già 41 anni di contributi. Per queste persone la panacea sarebbe insita nel Ddl 857 di Damiano, che comprende la Quota 41 senza limiti anagrafici e senza alcuna penalizzazione.

Per quanto concerne gli esodati, invece,la 7^ salvaguardia si farà, come ha ribadito anche Titti Di Salvo, membro commissione Lavoro alla Camera, presente a 'Mi Manda RaiTre' ieri mattina. Il dubbio resta sul numero di esodati che si potranno salvaguardare. Al momento esistono risorse 'avanzate' dalle precedenti misure di salvaguardia, pari a 1,3 miliardi, che a conti fatti, dice anche Damiano, potranno salvaguardare solo 26.000 persone. Nel limbo, di nuovo, resterebbero gli altri 23.500, ricordiamo che secondo l'Inps gli esodati totali da salvaguardare sarebbero 49.500.

In trepida attesa anche le donne, che confidano, che in Legge di Stabilità vengano rimosse le circolari 35/37 del 2012 che hanno ristretto di oltre un anno la possibilità di poter accedere alla legge 243/2004 fino al 31/12/2015. Da domani si potrà parlare di svolta o di ennesimo rinvio? Quale sarà la volontà politica di agire su questi nodi critici?