L'ipotesi rinvio è sempre più vicina. Le ultime novità riguardanti la riforma Pensioni parlano di un governo in difficoltà sulle misure da attuare per l'introduzione della flessibilità in uscita. Come afferma Antonio Signorini de Il Giornale, Renzi starebbe pensando di rinviare l'intero pacchetto al 2016 in modo da non sovraccaricare troppo la Legge di Stabilità. Ci dovrebbe sì essere un abbozzo di riforma previdenziale, ma la flessibilità dovrà essere a costo zero per lo Stato. Sempre stando a quanto scritto dal giornalista Signorini, tutte le proposte precedenti che prevedevano dei costi perdono di conseguenza quota.

Tra queste anche quota 97, quota 100 e, aggiungiamo noi, anche quota 41, pensata da Damiano per i lavoratori precoci. Anche stavolta quindi gli italiani potrebbero dover attendere settimane, mesi prima di vedere qualcosa di positivo, qualcosa che possa far loro credere di essere quantomeno di essere presi in considerazione, dal punto di vista previdenziale, dall'esecutivo. Fin qui, a parte moltissime parole sul tema delle pensioni, fatti davvero pochi.

Pensioni: rischio rinvio concreto

Col senno di poi, la sensazione che potesse andare a finire in questo modo c'era. Le ultime notizie sulla riforma pensioni di Renzi riportano tutti, lavoratori precoci e non, alla realtà. L'ipotesi, rilanciata dal Corriere della Sera, del taglio del 50 percento dei vitalizi dei politici per trovare le risorse finanziarie necessarie per l'introduzione della flessibilità già all'interno della Legge di Stabilità era stata accolta dalla maggior parte degli utenti con scetticismo.

Nonostante ci fosse qualcuno che aveva anche ritenuto possibile un'azione del governo in questo senso, la maggioranza delle opinioni era molto scettica su quanto scritto dal Corriere. Ad oggi, giornata in cui si riparla di rinvii al 2016 per qualsiasi modifica alla riforma previdenziale, il 'partito' degli scettici ritrova la vittoria.

Una vittoria di Pirro, come si diceva un tempo, in quanto per i lavoratori italiani non dev'essere poi così bello far parte di un'eterna partita di tennis, dove si viene sballottati a destra e sinistra, salvo poi venir schiacciati senza pietà dal giocatore di turno. Rinvio, dietrofront improvvisi, parole chiave di un periodo caldissimo per il governo italiano, che aveva fatto credere di voler scendere in campo nella partita per le pensioni ma in realtà tutto questo, ad ora, ancora non si è visto.

Il rischio che la squadra di governo resti in panchina o, peggio, finisca in tribuna, è concreto.

Novità pensione anticipata: il prestito pensionistico

L'ultimo provvedimento riguardante il tema riforma pensioni accostato al governo è quello del prestito pensionistico. Come funzionerebbe? Il lavoratore, trovandosi vicino all'età di vecchiaia e qualora desiderasse di smettere di lavorare per godersi, a questo punto tra virgolette, la pensione, dovrebbe accordarsi con la propria azienda. Quest'ultima, oltre a continuare a versare i contributi al lavoratore fino al raggiungimento dei requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia, dovrà anche pagare una quota di pensione, che il pensionato dovrà poi restituire tramite l'Inps.

Il prestito pensionistico è già stato bocciato dal segretario della Cisl Annamaria Furlan, che si è detta scettica sul fatto che in Italia, Paese costituito da piccole e medie imprese, possa essere applicato tale sistema. Per restare aggiornati con le ultime novità su precoci e pensioni cliccate il tasto 'Segui' e lasciate un commento con la vostra opinione qui in basso.